La memoria è un dono prezioso e custodirla è un impegno quotidiano. Specialmente quando s'incrocia con la passione del giornalismo e con il ricordo di Renato Moro: antico e nuovo mestiere che, meglio di altri, può raccontare il territorio. Il Salento in questo caso.
Ieri sera a Porto Cesareo è stato assegnato al caporedattore di Nuovo Quotidiano di Puglia - prematuramente scomparso lo scorso febbraio - il Premio alla memoria dell'alto riconoscimento nell'ambito del Festival Virtù e Conoscenza.
La cerimonia
La cerimonia si è svolta in piazza Risorgimento. Queste le motivazioni della giuria che sono state lette sul palco dal giornalista Francesco De Pascalis ricordando la figura di Moro: «Autorevole giornalista, caporedattore centrale del giornale più letto a Lecce, Brindisi e Taranto, per la sua lealtà, umanità e sobrietà, e per aver saputo raccontare con acume e coraggio le sconfitte, le vittorie e le speranze della propria terra, per la passione, coerenza, serietà e puntualità con cui ha lavorato fino al giorno del suo doloroso passaggio, giunto inaspettato e prematuro».
Parole che racchiudono la stima che ha circondato durante la sua lunga carriera giornalistica come ha riferito Enzo Del Vecchio, giornalista Rai che ha consegnato la statua del dio Thot a Ludovica Moro, figlia di Renato.