Salta il concerto, Povia contro il parroco: «Lo ha annullato per motivi ideologici»

Salta il concerto, Povia contro il parroco: «Lo ha annullato per motivi ideologici»
di Attilio PALMA
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Domenica 30 Settembre 2018, 23:36 - Ultimo aggiornamento: 23:41
«Sono triste, è stato annullato il concerto che dovevo tenere a Felline dal prete don Antonio e il motivo sono i pregiudizi». Sono bastati quasi sei minuti di video diffuso sulla propria pagina Facebook dal cantante Giuseppe Povia per scatenare centinaia di commenti e un tam tam di considerazioni non solo nella frazione di Alliste ma anche nei comuni limitrofi. La storia si ripete, dopo il concerto annullato a Lecce lo scorso aprile. L’artista, nel suo video, accusa il parroco don Antonio Verardi di aver cancellato il concerto che avrebbe dovuto tenere a Felline il 22 ottobre prossimo in occasione della festa patronale in onore di Sant’Antonio da Padova. E, secondo Povia, il sacerdote si sarebbe “messo a gamba tesa, rifiutandosi di dare spiegazioni con un contratto firmato (che mostra nel video, ndr.) da un certo Mauro Palese ufficialmente il 23 agosto ma con accordo verbale risalente ad aprile. Nessun motivo economico, solo ideologico e con tanti pregiudizi da parte del prete. Avrei dovuto cantare in un concerto festa come faccio sempre». Povia rincara la dose nei confronti del prelato: «Don Antonio cancellando il mio concerto, insegna che nessuno deve avere il proprio pensiero delle idee. Con quale coraggio legge la bibbia o recita la messa?». L’interprete de “I bambini fanno oh” si rivolge poi agli abitanti della frazione: «Cari fellinesi, cambiate parroco o lui deve cambiare mestiere. Dopo questo video, se lui è amatissimo, qualcuno l’amerà un po’ meno. Che il parroco si sia messo in mezzo ce l’ha confermato il signor Palese. Passo sempre per fascista, comunista, omofobo: questi sono i motivi veri».

Al contrario però di quanto sostiene il cantante, l’esibizione sarebbe stata cancellata perché il contratto è stato firmato da una persona che non era componente del comitato festa ma a titolo personale avvalendosi di eventuali sponsorizzazioni. Il parroco avrebbe appreso della questione pochi giorni fa al momento di redigere il programma definitivo. «Non ho annullato nessun concerto e non avevo motivi per farlo. Non ho pregiudizi verso questa persona che non conosco, non ne me voglia, e quali orientamenti coltivi. Del contratto ho sentito parlare solo cinque giorni fa, firmato da una persona esterna e che nulla ha a che veder con il comitato. Quando me lo hanno detto, ho proposto di svolgere lo stesso il concerto tenendo fuori il comitato, quindi su iniziativa privata. Lo avremmo comunque accolto all’interno delle tre giornate di festa. Mi chiedevano di stravolgere il programma religioso per il concerto e qui ho puntato un po’ i piedi. Povia,abbia la bontà di essere un po’ più educato, respingo decisamente le accuse. Ha pensato di percuotere il pastore per disperdere le pecore. Lo perdono».
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