Quando il porto di Tricase fu regalato ai brindisini: la storia dimenticata

Quando il porto di Tricase fu regalato ai brindisini: la storia dimenticata
di Alessandra LUPO
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Lunedì 29 Marzo 2021, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 20:17

Una pagina di storia poco nota quella che arriva da Tricase, o meglio dal suo porto. Uno degli scorci più significativi del litorale del Basso Salento un tempo era infatti annesso alla Dogana di Brindisi

1352: STORIA DI UN'ANNESSIONE

Per capire cosa accadde bisogna tornare indietro di quasi sette secoli: intorno al 1346 le due quote feudali di Tricase, così divisa almeno dal tempo degli Svevi, furono unificate nelle mani della Curia Regia. Pochi anni dopo, per ben due volte, nel 1348 e nel 1350, Luigi d'Ungheria invase il Regno per vendicare l'assassinio del fratello Andrea, marito della regina Giovanna. Solo nel marzo del 1352 un trattato di pace consentì l'evacuazione degli ungheresi, liberando il Regno dopo quattro anni di forti difficoltà interne ed economiche.

 

Nel passaggio dell'esercito ungherese, Brindisi aveva patito danni ingenti, cosicché la regina Giovanna volle risarcire la città con la concessione di sette privilegi, tra i quali, con il quarto: "ᴅɪᴄʜɪᴀʀᴏ̀, ᴇ ᴠᴏʟʟᴇ, ᴄʜ'ɪʟ ᴘᴏʀᴛᴏ ᴅɪ ᴛʀɪᴄᴀsᴇ, ǫᴜᴇʟ ᴅɪ ᴠɪʟʟᴀɴᴏᴠᴀ, ᴏ ᴅɪ sᴀɴᴛᴀ sᴀʙɪɴᴀ, & ɪʟ ғᴏɴᴅᴀᴄᴏ ᴅɪ ʟᴇᴄᴄᴇ sɪᴀɴ ᴍᴇᴍʙʀɪ ᴅᴇʟʟᴀ ᴅᴏʜᴀɴᴀ ᴅɪ ʙʀɪɴᴅɪsɪ".


Un provvedimento a conferma della disponibilità regia di Tricase in quel momento storico, ma soprattutto un'attestazione del valore finanziario del suo porto nel medioevo, capace di influire nella ripresa economica di Brindisi.

A raccontare questa vicenda, che ci riconnette idealmente a quell'idea di terra d'Otranto ciclicamente ripresa dalle suggestioni identitarie, è stato Salvatore Musìo, che ha postato anche una serie di antiche fotografie sul gruppo Facebook Salento Archeologico.

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