Lo strano caso di Porto Cesareo, corsa di turisti e pensionati a prendere casa

Lo strano caso di Porto Cesareo, corsa di turisti e pensionati a prendere casa
di Matteo CAIONE
3 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Marzo 2021, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 18:16

Porto Cesareo nuota contro corrente. E mentre l'effetto-spopolamento continua a colpire anche il Salento, la località dello Jonio è prima in Puglia in termini di incremento percentuale della popolazione e quinta in tutto il Mezzogiorno. Il sindaco Silvia Tarantino si è fatto una sua idea: «In tanti negli ultimi anni hanno scelto Porto Cesareo per trascorrere una nuova vita, dopo la pensione, e per molti la nostra comunità rappresenta l'isola che non c'è».
Secondo i dati Istat, dal 2011 al 2019, Porto Cesareo ha fatto registrare un balzo di residenti del 14,35%. Nello stesso arco temporale lungo otto anni, giusto per fare un esempio, una metropoli come Milano è cresciuta del 13%.
Da quasi due lustri anche per il Salento è cominciata la discesa con l'inversione della curva del bilancio demografico: la provincia di Lecce assiste da anni ad una progressiva diminuzione dei suoi residenti. Porto Cesareo invece ribalta la tendenza e si ripopola. Sindaco Tarantino, guardando solo alle località balneari italiane, Porto Cesareo ha registrato un incremento molto alto: per trovare una performance migliore bisogna guardare ad Arzachena (+17,45%), nel nord-est della Sardegna. Qual è il segreto dell'attrazione di Porto Cesareo?
«Sono orgogliosa di questo dato, ma devo dire la verità. Non stupita. Porto Cesareo rappresenta per molti l'isola che non c'è, un piccolo paradiso lontano dal caos, dal rumore, dalla velocità. Se durante il periodo estivo raggiungiamo le oltre 200mila presenze in termini di flusso turistico, per il resto dell'anno un borgo di mare come il nostro rappresenta la sintesi perfetta tra i privilegi che derivano dai ritmi lenti della nostra terra e la possibilità di essere collegati in tempi rapidi tanto al capoluogo Lecce come ad altre realtà, per così dire, più rumorose».
A cosa si riferisce?
«Siamo in una posizione geograficamente strategica che consente in tempi brevi di raggiungere località diverse, anche in province diverse come quella di Taranto».
Sì, ma perché c'è questa necessità di stabilirvi la residenza?
«Chi vuole vivere davvero Porto Cesareo, i suoi profumi, il brulichio di vita del porto, piuttosto che il mutare del mare, può farlo soprattutto se residente, non da turista. Peraltro, siamo una comunità piccola, di poche migliaia di abitanti. Ragion per cui è come essere una grande famiglia, ci si conosce tutti, e quel rapporto di prossimità e mutualità col vicino di casa come con il negoziante di turno, è un valore di cui tenere conto. Tutt'altro che trascurabile».
I dati dell'Istat collocano Porto Cesareo al primo posto in Puglia. Al di là dei numeri e delle percentuali, lei ha avuto la reale percezione di questo incremento di popolazione? E chi sono queste new-entry?
«Direi di sì. In tanti negli ultimi anni hanno scelto Porto Cesareo per trascorrere la propria seconda vita, dopo la pensione. Si tratta di salentini che hanno vissuto e lavorato fuori e decidono di ritornare per restare, oppure di turisti che, dopo averci scoperto nei periodi estivi, hanno deciso di mettere qua le proprie radici. Ma c'è anche una questione geografica».
Quale, sindaco?
«Sono tanti coloro che si sono spostati più a nord verso Torre Lapillo, località di Porto Cesareo, che un tempo prendeva vita soltanto durante il periodo estivo. Una località che ora conta numerose attività commerciali e produttive aperte tutto l'anno in linea proprio con questo nuovo ripopolamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA