Porto Cesareo, traffico selvaggio e ore per percorrere la Provinciale: un problema irrisolto

Porto Cesareo, traffico selvaggio e ore per percorrere la Provinciale: un problema irrisolto
di Francesco DE PASCALIS
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Martedì 23 Agosto 2022, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:24

Ci risiamo, puntuale come ogni estate torna il caos del traffico sulla strada provinciale 340 che dalla città di Porto Cesareo conduce alla frazione di Torre Lapillo, costeggiando le più belle spiagge della località jonica.
Dalla rotatoria che dallo stabilimento balneare Bacino Grande conduce al centro della popolosa frazione cesarina, è un inferno di traffico, auto, moto e pullman.
Un giudizio unanime a voci multiple, raccontato negli anni da migliaia di turisti, pendolari e villeggianti. Un caos che coincide solitamente con le ore del tramonto, quando nel Salento tutti lasciano le spiagge per fare ritorno a casa, rimanendo intrappolati per ore in un imbuto senza via d'uscita.

Una storia di ordinario disagio

Una storia di ordinario disagio, che nella sua puntualità si è riproposta anche quest'estate, nonostante il calo delle presenze. Fatto questo che testimonia un problema atavico di viabilità.
È una storia trita e ritrita, che si ripete puntuale da anni ormai. In tanti infatti, manco fosse una puntata di una soap, hanno voluto raccontare in diretta la loro odissea durata nel traffico impazzito. «Guardate afferma Andrea Dossi, turista di Milano che da anni passa le vacanze a Porto Cesareo- nonostante siano intervenuti ben tre prefetti di Lecce, anche a seguito della tragica morte di una giovane turista, investita da un'auto proprio su quella strada, poi per larghi tratti messa in sicurezza con dei marciapiedi, la sua inadeguatezza è dimostrata in tutta la sua triste realtà».
Sono circa le 19 racconta Claudia Santoro di Arnesano - la strada stretta a doppio senso di marcia diventa un imbuto senza sbocchi. E non osiamo immaginare che cosa può accadere se dovesse passare per emergenza, un mezzo dei soccorsi, un'ambulanza, i vigili del fuoco, la polizia. Non osiamo immaginare cosa possa accadere se qualche residente della zona si dovesse sentire male.
Tutto accade senza che le istituzioni possano prevedere una viabilità perpendicolare alternativa che dia sbocco sulla statale Nardò-Avetrana verso i comuni limitrofi. Sul caso è intervenuto il gruppo di opposizione Cambiare Rotta, con i consiglieri Stefano My e Francesco Schito. «Il Pug approvato dal 2012 dalle stesse persone che oggi continuano a governare - afferma My - prevedeva la realizzazione della complanare alla Nardò-Avetrana, utile al collegamento delle potenziali bretelle da urbanizzare per collegare la provinciale Porto Cesareo - Torre Lapillo e risolvere così l'annoso problema traffico. Niente di tutto ciò è stato mai realizzato per pigrizia ed incompetenza - rincara -. Oltre a non aprire nessuna procedura di esproprio di strade già esistenti, hanno pure ignorato le richieste di acquisizione gratuita delle aree che rappresentano ulteriori strade da parye della Regione ex Ersap».
 

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