Porto Cesareo, ancora ombrelloni e gonfiabili sulla spiaggia. Turisti protestano

Ombrelloni e gonfiabili in spiaggia
Ombrelloni e gonfiabili in spiaggia
di Andrea TAFURO
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Lunedì 1 Agosto 2022, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:40

Spiagge libere occupate da venditori abusivi “a posto fisso” e ombrelloni segnaposto sulle spiagge del litorale di Torre Castiglione, località marittima di Porto Cesareo al confine con la provincia di Taranto. Nel pieno della stagione estiva sono tornate numerose le bancarelle di gonfiabili, vestiti e souvenir che occupano interi tratti di arenile destinato alla fruizione pubblica. E come se non bastasse, nottetempo, sbucano sulla spiaggia anche gli ombrelloni posizionati per accaparrarsi al mattino seguente il posto in prima fila, senza necessità di svegliarsi di buon’ora.

I furbetti tornano nonostante i controlli

Comportamenti che si ripetono come una routine, nonostante l’attività di vigilanza e controllo sul litorale di Porto Cesareo svolta dalle forze dell’ordine.

Nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 luglio scorso, l’ultimo blitz del personale militare della Capitaneria di porto di Gallipoli. Gli agenti in servizio presso l’ufficio locale marittimo di Torre Cesarea hanno posto sotto sequestro penale attrezzature balneari di vario genere (ombrelloni, lettini, sdraio) rinvenute nelle località di Torre Lapillo, Punta Grossa e Punta Prosciutto del Comune di Porto Cesareo. Controlli che non bastano tuttavia a frenare il fenomeno, che continua a ripetersi tra il malcontento e la rabbia di vacanzieri locali e turisti che trovano il litorale pubblico già occupato in barba a leggi e regolamenti. Le difficoltà non mancano dunque, soprattutto per l’estensione del territorio da coprire, come chiarito dalla sindaca Silvia Tarantino e dagli uffici del Comune di Porto Cesareo, che al netto delle carenze di organico proseguiranno comunque nell’attività di controllo concordata con forze dell’ordine e Prefettura di Lecce.

Le polemiche sui social 

Situazioni di abusivismo che intanto corrono sui social, ritratte in fotografie pubblicate dai bagnanti, che evidenziano a ridosso del bagnasciuga, ombrelloni aperti ma senza occupanti e bancarelle di grandi dimensioni che espongono abbigliamento, gonfiabili e oggettistica di ogni genere. «La storia si ripete come ogni anno – commenta una donna. Torniamo a casa per qualche settimana di vacanza e le spiagge libere, già fortemente ridotte tra i lidi gestiti dai privati, sono prese d’assalto da venditori abusivi che sottraggono numerosi spazi agli ombrelloni. Comprendiamo la necessità di tutti a lavorare, ma ci sono delle regole che sarebbe importante rispettare». Alle parole della donna, fa eco un turista arrivato in Salento dalla Lombardia da alcuni giorni. “In poco meno di 200 metri quadrati di spiaggia libera, è difficilissimo poter godere delle bellezze naturali di questa terra. Siamo compressi tra stand di gonfiabili e ombrelloni vuoti, che si riempiono stranamente a metà mattinata o nel tardo pomeriggio, costringendoci a trovare posto solo nelle ultime file». Una situazione, spesso di lavoro nero e merce contraffatta, che potrebbe avere radici ben più profonde nelle attività illecite.

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