Quintali di plastica nei canali di scolo: allarme in Salento, se piove i rifiuti finiscono in mare. Le foto del disastro

Quintali di plastica nei canali di scolo: allarme in Salento, se piove i rifiuti finiscono in mare. Le foto del disastro
di Rita DE BERNART
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Quintali di plastica che con le prossime forti piogge potrebbe finire dritta in mare attraversando i canali di scolo. Con il rischio di una vera e propria bomba ambientale lungo la costa di Gallipoli. Migliaia di bottiglie, di ogni forma e formato, e contenitori di materiale plastico, riversati per strada  insieme ad una quantità abnorme di rifiuti di ogni genere: per quasi due chilometri si incontrano materiale edile e vecchi elettrodomestici,  divani, cuscini, materassi, sanitari e decine e decine di sacchi colmi di materiale di risulta, rifiuti domestici e aziendali. È la sorpresa, sgradita, che riserva una delle deviazioni della statale 101 a causa dell’ennesimo cantiere. La direzione di percorrenza è quella Gallipoli-Lecce: dopo qualche centinaia di metri dall’imbocco dell’arteria principale che collega la cittadina jonica al capoluogo, all’altezza della strada di servizio che conduce verso la zona industriale di Sannicola.

 

Rifiuti per strada

Proseguendo, più avanti si apre poi lo snodo che consente di raggiungere il centro di Sannicola, le marine di Rivabella e Lido Conchiglie, e dunque la litoranea, e lo svincolo che ricongiunge alla stessa statale.

Le centinaia di bottiglie e contenitori Pet, di quelli comunemente utilizzati per l’olio da frittura o per il vino,  a causa probabilmente della pioggia torrenziale della scorsa settimana si sono accumulate lungo i bordi delle provinciali e delle strade di servizio, tra Gallipoli e Sannicola, e soprattutto nella rete dei canali di scolo che confluiscono poi nell’ultimo tratto che sfocia sulla scogliera della costa nord nei pressi di Torre Sabea. La zona è frequentata in estate soprattutto da residenti e turisti che alloggiano nelle diverse strutture ricettive  presenti nell’entroterra;  e nell’ultima settimana si presenta alle decine di auto in transito ogni giorno, per la deviazione obbligata imposta dal cantiere, come uno scenario apocalittico di abbandono e degrado tra ulivi secchi e bruciati dagli incendi di quest’estate e le montagne di immondizia abbandonata. Se le deviazioni a volte portano alla ad imbattersi in nuove scoperte e in paesaggi rurali e bucolici in questo caso invece ci si trova di fronte una lunga discarica a cielo aperto.

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