Ciclabili sui viali? Piacciono, ma fanno “paura”. Le associazioni in campo: «Servono più controlli e sicurezza»

Ciclabili sui viali? Piacciono, ma fanno “paura”. Le associazioni in campo: «Servono più controlli e sicurezza»
di Stefania DE CESARE
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Lunedì 6 Luglio 2020, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 08:58

Piacciono, ma non convincono. E la pagella non registra pieni voti sulle bike lane ad un mese dalla loro realizzazione. Promosse, sì, ma con qualche riserva.
Per il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Arturo Baglivo è prima di tutto una questione di sicurezza, mancano per esempio le case avanzate soprattutto in corrispondenza degli impianti semaforici. Su via XXV Luglio in corrispondenza della svolta su via Costa «la corsia rischia di essere decisamente pericolosa per tutti coloro che a bordo di biciclette o velocipedi dovessero percorrerla per la naturale tendenza delle autovetture a stringere verso la curva», sottolinea Baglivo che spera che in corrispondenza delle zone più a rischio vengano installati «rallentatori ottici catarifrangenti (occhi di gatto) o bande sonore e dove possibile cordoli». E visto che la città sta guardando con maggio interesse alla mobilità alternativa, il consigliere pentastellato ha chiesto all'amministrazione se «abbia nominato un Mobility manager e se abbia predisposto un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell'uso del mezzo di trasporto privato individuale» .

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«Bene le piste ma non basta. Le regole devono essere rispettate da tutti. Più controlli su automobilisti e ciclisti» è invece il pensiero di Fiab. «Le corsie sono un passo in avanti rispetto al passato ma c'è qualcosa da modificare spiega Dario Russo di Fiab -. Lo zig zag tra marciapiede e strada non va bene. Inoltre su via XXV Luglio bisogna moderare la velocità perché quando non c'è traffico le vetture transitano come se si trovassero su una pista da corsa. Qualche controllo in più non guasterebbe. Le auto in sosta sono un pericolo per i ciclisti, soprattutto per quelle fasce più deboli come gli anziani o i bambini. Attenzione però a non demonizzare l'automobilista. Servirebbe un giro di vite anche per chi va in bici e non rispetta il Codice della Strada». E, infatti, non sono pochi i ciclisti che in barba alle regole usano le corsie anche in senso contrario a quello di marcia. «Come prevede il Codice della Strada le corsie di un 1,50 metri sono monodirezionali aggiunge Russo -. Chi va in bicicletta, al pari di chi guida, deve rispettare le leggi».

Bike lane promosse anche da Adoc che punta l'attenzione sulla sicurezza: «Per la prima volta si sottrae spazio alle auto e non ai marciapiedi sottolinea il presidente Alessandro Presicce -. Il problema è che in una città come Lecce avere una ciclabile non protetta è un rischio. Soprattutto in alcuni punti, come via XXV Luglio, si dovrebbero installare dei delineatori di carreggiata flessibili per proteggere i ciclisti altrimenti i rischi per chi pedala sono alti».

E proprio con l'obiettivo di accendere i riflettori sulla mobilità dolce, per mercoledì è in programma Lecce Pedala, la manifestazione dei ciclisti leccesi - 27 le associazioni che aderiscono - per pedalare lungo i nuovi percorsi ciclabili.

L'appuntamento è alle 19 con raduno alle 18.30 in piazza Libertini. Le associazioni lanciano un appello per creare «la Bicipolitana, ovvero la rete ciclabile che consenta spostamenti in sicurezza tra periferie e centro, per rendere disponibili più aree per i pedoni e per le attività commerciali, per consentire agli studenti di raggiungere le scuole in autonomia e sicurezza, consentire alla mobilità dolce di avere spazi fuori dai marciapiedi, ridurre il numero delle auto presenti per strada».

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