Piacciono, ma non convincono. E la pagella non registra pieni voti sulle bike lane ad un mese dalla loro realizzazione. Promosse, sì, ma con qualche riserva.
Per il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Arturo Baglivo è prima di tutto una questione di sicurezza, mancano per esempio le case avanzate soprattutto in corrispondenza degli impianti semaforici. Su via XXV Luglio in corrispondenza della svolta su via Costa «la corsia rischia di essere decisamente pericolosa per tutti coloro che a bordo di biciclette o velocipedi dovessero percorrerla per la naturale tendenza delle autovetture a stringere verso la curva», sottolinea Baglivo che spera che in corrispondenza delle zone più a rischio vengano installati «rallentatori ottici catarifrangenti (occhi di gatto) o bande sonore e dove possibile cordoli». E visto che la città sta guardando con maggio interesse alla mobilità alternativa, il consigliere pentastellato ha chiesto all'amministrazione se «abbia nominato un Mobility manager e se abbia predisposto un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell'uso del mezzo di trasporto privato individuale» .
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Bike lane promosse anche da Adoc che punta l'attenzione sulla sicurezza: «Per la prima volta si sottrae spazio alle auto e non ai marciapiedi sottolinea il presidente Alessandro Presicce -. Il problema è che in una città come Lecce avere una ciclabile non protetta è un rischio. Soprattutto in alcuni punti, come via XXV Luglio, si dovrebbero installare dei delineatori di carreggiata flessibili per proteggere i ciclisti altrimenti i rischi per chi pedala sono alti».
E proprio con l'obiettivo di accendere i riflettori sulla mobilità dolce, per mercoledì è in programma Lecce Pedala, la manifestazione dei ciclisti leccesi - 27 le associazioni che aderiscono - per pedalare lungo i nuovi percorsi ciclabili. L'appuntamento è alle 19 con raduno alle 18.30 in piazza Libertini. Le associazioni lanciano un appello per creare «la Bicipolitana, ovvero la rete ciclabile che consenta spostamenti in sicurezza tra periferie e centro, per rendere disponibili più aree per i pedoni e per le attività commerciali, per consentire agli studenti di raggiungere le scuole in autonomia e sicurezza, consentire alla mobilità dolce di avere spazi fuori dai marciapiedi, ridurre il numero delle auto presenti per strada».
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