Piazza Duomo, arriva Levante. Ma il vescovo frena «Più regole per i concerti»

Levante
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di Leda CESARI
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Giovedì 28 Marzo 2019, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 10:02
Stop alla caterva indiscriminata di richieste di spazi e sedi della Curia che si stanno abbattendo da quando l'arcivescovo Michele Seccia ha lasciato intendere che i suddetti sono a disposizione della comunità. Stop, o meglio alt per scegliere bene: si cambia musica.
Ovvero, bisognerà prima verificare la natura degli eventi proposti, poi decidere se concedere o meno i suddetti spazi a chi ne faccia appunto richiesta.
La decisione è arrivata ieri ed è stata diffusa dall'ufficio stampa della Curia dopo che monsignor Seccia ha costituito e nominato una commissione stabile preposta appunto a sindacare sui requisiti per la concessione, la gestione e la regolamentazione degli spazi e dei luoghi di proprietà della diocesi da mettere a disposizione di eventi culturali, musicali e di spettacolo.
Come, per intenderci, i prossimi concerti che si terranno in piazza Duomo, situazione pressoché inedita dopo molti anni di interdizione dello spazio ad eventi, diciamo così, mondani: quello del Volo (28 luglio) e quello di Fiorella Mannoia (11 agosto, nel cuore dell'estate). E ora c'è la novità dell'ultima ora: in piazza Duomo, il 6 agosto, canterà anche Levante, la cantautrice rock siciliana.
La commissione, presieduta dallo stesso arcivescovo, è composta da monsignor Antonio Montinaro (vicario episcopale per l'economia e l'amministrazione del patrimonio diocesano), don Antonio Bruno (parroco della Cattedrale e del centro storico), Vincenzo Paticchio (portavoce dell'Arcivescovo e direttore responsabile di Portalecce.it), Antonio Perrone (consulente amministrativo), don Emanuel Riezzo (segretario arcivescovile).
«Sempre più numerose - dicono dalla Curia - le proposte di spettacoli che giungono alla diocesi circa la disponibilità di Piazza Duomo e delle altre location di proprietà ecclesiastica allo scopo di svolgere manifestazioni pubbliche». Il che, hanno spiegato ieri dall'ufficio stampa della Curia, ha indotto l'arcivescovo Seccia a rompere gli indugi e a nominare una commissione «che stabilisca, rediga e renda pubblici i criteri e le modalità per la concessione degli spazi predetti» verificando peraltro la compatibilità dei contenuti con la natura dei luoghi, «con il calendario delle iniziative e delle celebrazioni diocesane e nel pieno rispetto della sacralità degli stessi».
E così d'ora in avanti qualsiasi domanda in tal senso indirizzata all'Arcivescovo o agli Uffici di curia «verrà sottoposta al vaglio della commissione che si riserverà entro breve tempo di autorizzarne o meno lo svolgimento» per impedire che spettacoli poco in linea con il contesto religioso dei suddetti luoghi, come già detto, possano aspirare a tenersi nel perimetro della Curia.
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