Piano delle coste, spiagge libere, lidi, sport d’acqua: via libera dal Consiglio comunale

Piano delle coste, spiagge libere, lidi, sport d’acqua: via libera dal Consiglio comunale
di Paola COLACI
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Martedì 12 Luglio 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:51

La mappa del litorale di Lecce completamente “ridisegnata” dal nuovo Piano delle Coste. E dieci nuovi lidi in aggiunta ai 18 già esistenti ai quali andranno ad aggiungersi 12 nuove spiagge libere attrezzate per le quali i primi bandi saranno pubblicati a stretto giro. Ma anche nuovi chioschi e strutture sportive e per giochi acquatici. E poi alcuni punti di ormeggio con corridoi di lancio. Infine un centro per tartarughe.

La riscrittura del paesaggio

La “rivoluzione” del litorale leccese - 21 chilometri di costa e più di da Torre Rinalda a Spiaggiabella passando per Torre Chianca, Montegrappa, Acquatina, Frigole, Torre Veneri e la marina di San Cataldo - è stata licenziata nel pomeriggio di ieri dall’amministrazione comunale del sindaco Carlo Salvemini.
Dopo il via libera dalla Regione Puglia che lo scorso febbraio ha deliberato la compatibilità tra il Piano comunale delle Coste di Lecce (Pcc) e il piano regionale (Prc), nel tardo pomeriggio di ieri l’Assise di Palazzo Carafa ha dato il via libera a maggioranza (17 voti favorevoli contro gli 8 contrari dell’opposizione) al documento che dota la città di uno specifico strumento di programmazione del litorale leccese. «Da oggi la costa leccese è amministrata secondo una visione di futuro, con regole che garantiscono diritti, pari opportunità, tutela ambientale, ripristino del paesaggio violato - ha osservato Salvemini in Aula - Con il Piano delle Coste lavoriamo per la sostenibilità della costa, per la ricostruzione del paesaggio retrodunale, per garantire il diritto di accesso alle spiagge e i servizi per i cittadini, lavoriamo per il futuro delle marine e della città».

Lecce è il primo capoluogo puglise ad adottare il Piano

E nei fatti il capoluogo salentino è il primo in Puglia a dotarsi di uno strumento atteso sin dal 2006. «Da quando la Legge regionale voluta dagli allora assessori Guglielmo Minervini e Angela Barbanente ne prescrisse l’approvazione ai comuni costieri. La nostra amministrazione ce l’ha fatta, dopo 16 anni di attesa, perché siamo i primi ad aver creduto davvero a Lecce come città di mare».
Un documento che, come si diceva, punta a ridisegnare la costa leccese a partire dalla sua fruizione.

Il 52,7% del litorale sarà destinato infatti a spiagge libere, il 15,8% a spiagge libere con servizi e il 31,5% a stabilimenti balneari. E ancora, le cinque “unità gestionali costiere”individuate sono state suddivise in nove “sub unità” all’interno delle quali si individuano lotti di spiagge libere o concedibili per la realizzazione di spiagge libere con servizi, stabilimenti balneari, chioschi, strutture sportive, ambiti di divulgazione culturale, strutture per giochi acquatici e altri servizi per i cittadini.

Cosa cambia per i cittadini

Dunque, i numeri del Piano: a fronte di 59 spiagge libere ci sarà spazio per 19 stabilimenti balneari. Per altri 8 lidi che sorgono in aree soggette all’erosione costiera la concessione sarà legata agli esiti del monitoraggio triennale. Tra le novità, anche le 9 spiagge attrezzate dove gli utenti potranno accedere liberamente con la possibilità di usufruire di servizi (bar, ombrellone, sdraio, servizi igienici) erogati su metà dell’area e che saranno a pagamento. A fronte di 21 lotti individuati, 12 rimarranno in stand by- e quindi adibiti a fruizione libera - in attesa dell’esito del monitoraggio dei lidi esistenti. Tutto dipenderà, infatti, dal grado di erosione costiera: se l’avanzamento del mare a scapito del litorale dovesse arrestarsi i lidi continueranno ad avere la loro concessione. In caso contrario, si attiveranno altre concessioni come, ad esempio, le spiagge libere con servizi. Sono previsti, inoltre, 10 chioschi, 7 bagni pubblici, 7 ambiti di divulgazione, 4 strutture ricettive, un centro tartarughe, due strutture per giochi acquatici, 9 punti di ormeggio e corridoi di lancio.
Un cambiamento epocale per la costa leccese che nei fatti è già stato avviato, «con la rimozione del rudere ex windsurf a San Cataldo - ha ricordato l’assessora Miglietta - Ma il Piano delle Coste guiderà la transizione ecologica delle nostre spiagge e delle nostre marine. Si lavorerà per aumentare gli accessi liberi alla spiaggia, riconvertire i manufatti in cemento che occupano il demanio, garantire servizi alle spiagge libere dentro un disegno integrato, che chiama alla collaborazione amministrazione, cittadini, associazioni, imprenditori privati».

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