Per ogni turista regolare ci sono quattro fantasmi: la piaga del sommerso

Per ogni turista regolare ci sono quattro fantasmi: la piaga del sommerso
di Valeria BLANCO
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Sabato 26 Maggio 2018, 09:45
Per ogni turista che arriva nel Salento, alloggia nelle strutture regolari e paga la tassa di soggiorno, ce ne sono almeno altri quattro che sfuggono alle statistiche e la cui presenza può essere soltanto ipotizzata analizzando l’aumento del volume dei rifiuti prodotti, l’impennata nella vendita dei giornali e, ancora, il traffico voce e dati dei cellulari sulle celle del territorio. E i turisti “fantasmi” non sono solo i fantomatici giovinastri che, per dieci euro a notte - bufala o verità? - prendono in affitto un garage o un balcone a Gallipoli. Tutte le più rinomate località turistiche del Tacco - da Nardò a Otranto passando per il capoluogo - registrano altissime percentuali di “nero”.

È impietosa la fotografia scattata dal dossier “Il turismo che non appare”, alla terza edizione, commissionato da Pugliapromozione alla New Mercury tourism consulting. In base ai dati rilevati si stima che se le presenze (notti) certificate dall’Istat tra Lecce e provincia, per l’anno 2016, sono pari a 4.720.015, ce ne sono altre 22.223.879 che sfuggono alle rilevazioni. Così, se in totale le presenze stimate nel 2016 sono state 26.943.894, di queste solo il 17,5%, in media, è regolare. L’altro 82,5% è composto dal cosiddetto “sommerso”, in cui è da includere, però, anche il movimento di parenti e amici che trascorrono le vacanze nelle abitazioni in proprietà e in affitto. on molto dissimile il dato regionale: le presenze Istat sono 14.436.278, pari al 19,4% del totale di presenze stimate (74.284.340), con un sommerso pari a 59.848.062 (80,6%). I turisti regolarmente censiti, dunque rappresentano solo la punta di un iceberg che è importante valutare nel suo complesso, anche nell’ottica della programmazione, per poter meglio calibrare i servizi sulla base di un movimento turistico reale che è cinque volte maggiore rispetto a quello che emerge dalle statistiche ufficiali.

I numeri relativi alle più rinomate località salentine rendono bene l’idea. In una ipotetica classifica del “nero”, è Porto Cesareo ad avere la percentuale più alta: nel 2016 le presenze rilevate (320.502) sono state solo il 10,42 per cento di quelle stimate, pari a 1.860.264, con un sommerso pari all’89,57%. Segue Nardò con 237,650 presenze stimate dall’Istat pari all’11,83% del totale (2.008.673), con un sommerso dell’88,17%. Nella piccola Salve i turisti regolarmente censiti sono 109.606: solo il 17,37% del totale (630.849), con un “nero” dell’82,63%. A Melendugno le presenze stimate nel 2016 sono state 2.299.658: di queste il 20,65% (474.935) è rilevato dall’Istat, il restante 79,34% rimane invisibile. A Ugento le presenze stimate sono state 3.940.395 con 830.869 (21,1%) regolari e il restante 78,9% non direttamente rilevato. Poi arriva Gallipoli: 2.462.643 presenze stimate con un “nero” del 78,8% e un regolare di 21,2%, cioè 474.935 presenze ufficiali. A Lecce le presenze stimate nel 2016 sono state 2.329.672 con 644.408 notti (27,66%) conteggiate dall’Istat e il restante 72,34% fuori dalle rilevazioni ufficiali. Tra le località più rinomate, è Otranto quella registra meno “nero”, ma c’è poco da gioire perché le percentuali sono comunque spropositate: dei 2.321.693 di presenze, il 31,32% (830.869) risulta all’Istat e il restante 68,67% sfugge.

Bisogna chiarire però che, considerando gli ultimi anni, il “nero” lentamente diminuisce, mentre la Puglia nel suo complesso «è una regione in corsia di sorpasso, con un aumento di presenze del 39,9% nel decennio 2006-2016». E conoscere i numeri del turismo che non appare non è certo esercizio sterile, né tantomeno critica cieca: gli enti e gli operatori hanno il dovere di considerare il fenomeno reale (75 milioni di presenze in Puglia e quasi 27 milioni nel solo Salento), che è cinque volte superiore quello che emerge dai dati ufficiali. E sulla base di questi numeri gestire l’impatto ambientale e programmare servizi aggiuntivi fondamentali come trasporti e raccolta rifiuti.
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