Paura per una famiglia di Poggiardo. Tra i contagiati un bimbo di tre anni

Paura per una famiglia di Poggiardo. Tra i contagiati un bimbo di tre anni
di Maddalena MONGIÒ
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Lunedì 27 Luglio 2020, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 12:08
Lo stillicidio del Covid. Ancora tre casi di contagio nel Salento che si aggiungono ai 3 dell'altro ieri, ai sette di venerdì, ai tre di giovedì.
In quattro giorni 16 casi, numeri che preoccupano e fanno riandare alla conta della fase iniziale della pandemia nel Salento. I tre nuovi casi di contagio sono collegati, al pari di quelli di ieri, al cardiologo 65enne di Carpignano salentino (libero professionista in convenzione con diverse strutture sanitarie del Salento) risultato positivo al Covid e attualmente ricoverato al Santa Caterina Novella di Galatina. I tre contagi segnalati nel Bollettino epidemiologico della Regione Puglia, diffuso ieri, riguardano una famiglia di Poggiardo: mamma, papà e bimbo di tre anni, risultati positivi al Covid, ma erano già in isolamento quando si sono manifestati i sintomi dell'infezione. Uno dei genitori, infatti, era stato visitato dal cardiologo di Carpignano e i tracciatori del Servizio di Igiene pubblica della Asl di Lecce, diretto dal Alberto Fedele che coordina anche la task force Covid del Salento, li avevano contattati prescrivendo l'isolamento fiduciario. Sono riusciti, i tracciatori della Asl salentina, ancora una volta, a bloccare il virus prima che il contagio si propaghi in modo incontrollato. Per circoscrivere questo focolaio il lavoro è senza soste e i tracciatori non si sono fermati neppure ieri. Intanto la mamma e il suo piccolino che ieri mattina erano stati portati in ospedale per accertamenti, ma sono stati dimessi nel pomeriggio e un'ambulanza del 118 li ha poi riportati in sicurezza a casa dove aspetteranno di guarire insieme all'altro componente della famiglia. Va detto che la situazione Covid nel Salento è sotto sorveglianza stretta perché l'arrivo di persone è di una tale mole (700 al giorno) che preoccupa la possibilità di contagio.
I 16 casi in quattro giorni sono nuovi contagi, da qui la preoccupazione, che nulla hanno a che fare con le diverse positività che si registrano da giorni riguardanti persone che stanno smaltendo residui del virus. Giovedì scorso ha subito preoccupato il caso del sanitario contagiato proprio perché al Servizio di Igiene pubblica della Asl di Lecce non è sfuggito il rischio potenziale di focolaio che effettivamente si è poi sviluppato e fortunatamente è stato contenuto. Fedele, a caldo, ha commentato: «Questi nuovi casi ci preoccupano abbastanza: si sta verificando quello che temevamo. C'è una sorta di abbassamento della guardia che non è giustificata e in qualche maniera questi sono i risultati. La nostra attenzione, invece, è sempre alta e continuiamo a fare la cernita dei casi critici e delle criticità che possono essere foriere di nuovi casi. Attenzioniamo soprattutto chi arriva dall'estero, poi se qualche caso sfugge perché non si segnala ne prendiamo atto. Chi ha sensazione che la pandemia sia passata, non siamo noi». Già il report curato da epidemiologico di venerdì scorso, curato dal direttore dell'Unità operativa di Epidemiologia e Statistica della Asl di Lecce, Fabrizio Quarta, mostrava una lieve risalita rispetto alla settimana precedente. Il 17 luglio i casi Covid erano solo 5 in tutto il Salento, a distanza di una settimana ne sono risultati 16 a cui devono aggiungersi altri 13 che portano a 29 il numero delle persone attualmente positive. Dei 16 he alla data del 24 erano contagiosi: 2 sono stranieri in soggiorno temporaneo, uno è residente a Specchia, uno a San Cesario, uno a Poggiardo, uno a Santa Cesarea Terme, uno a Bagnolo del Salento, 2 a Lecce, 3 a Copertino, 4 a Carpignano Salentino.
Il numero di casi Covid registrati nel Salento dall'inizio della pandemia passa dai 525 del 17 luglio ai 537 di venerdì scorso. I contagiati il 2 giugno (vigilia della fase 3) erano 19, il 17 luglio 5, il 24 erano16, da ieri se ne contano 29. Dei 5 che risultavano ancora positivi il 17 luglio, tre si trovano a Copertino e sono relativi alla famiglia rientrata dal Brasile dove il capofamiglia si trovava per lavoro; gli altri due rispettivamente a Lecce e a Guagnano.
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