Paura nell'aula bunker: crolla un pezzo del soffitto e colpisce un'avvocatessa

Paura nell'aula bunker: crolla un pezzo del soffitto e colpisce un'avvocatessa
di Alessandro CELLINI
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Martedì 23 Gennaio 2018, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 12:12

LECCE - Un cedimento improvviso, e quella che era iniziata come una giornata come tante altre, si trasforma improvvisamente in un incubo per una giovane avvocatessa, che ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato: e nello specifico, sulle scale che portano all’aula bunker nel momento in cui un pannello del controsoffitto si è staccato e le è piombato addosso.
È stata una mattinata di paura quella che si è vissuta ieri nell’edificio che sorge accanto al carcere di Borgo San Nicola, destinato alle udienze con detenuti. In programma c’erano una serie di udienze del Tribunale di Sorveglianza: una giornata senza processi particolarmente importanti, ma ugualmente la struttura era piena di avvocati, in particolare del Foro di Lecce e di quello di Brindisi. Pochi minuti prima delle 11 un pannello in legno lungo circa due metri e mezzo e largo una ottantina di centimetri è improvvisamente precipitato al suolo, proprio nel momento in cui stava passando l’avvocato Giada Trevisi, quarantenne di Campi Salentina. La donna stava salendo le poche scale che conducono all’aula quando è stata travolta dal pannello. Il tutto si è svolto in maniera quasi istantanea: la professionista non ha avuto il tempo di accorgersi di quanto stava accadendo, e dunque non è riuscita a evitare l’impatto.
Il grosso oggetto le è caduto letteralmente in testa, prendendola fortunatamente di striscio, e poi si è abbattuto sul pavimento, non prima di averla ferita anche a una mano. L’avvocatessa è stata immediatamente soccorsa da alcuni colleghi che erano con lei. Pochi secondi dopo l’incidente sarebbe svenuta, tanto che i suoi soccorritori hanno dovuto farla stendere su uno dei banchi dell’aula per fare in modo che si riprendesse. Nel frattempo, qualcuno ha chiamato il 118 e sul posto è giunta un’ambulanza. I sanitari hanno medicato la donna e poi l’hanno portata all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per alcuni accertamenti. A preoccupare, in particolare, era l’urto alla testa: la professionista è stata sottoposta a tutti gli accertamenti del caso, che fortunatamente avrebbero escluso gravi conseguenze. L’aula bunker è stata raggiunta anche dai carabinieri che sono in servizio presso il Tribunale.
Nel tardo pomeriggio l’avvocato Trevisi è tornata a casa. Nel frattempo si ritorna a parlare della sicurezza delle strutture deputate alla gestione della giustizia. E tra quanti hanno assistito all’accaduto c’è tanta incredulità. «È stato tutto improvviso - racconta l’avvocato Carlo Reho all’uscita dall’aula bunker - ed è assurdo che una cosa del genere possa accadere in un aula di Tribunale. La collega se l’è vista davvero brutta: poteva andare molto peggio, ma fortunatamente non ha riportato ferite gravi». «Non c’è stato neanche il tempo di accorgerci di quanto stava accadendo - rivela la dottoressa Federica Cafaro, praticante avvocato - io mi trovavo a cinque metri, ho sentito un tonfo violento e mi sono girata per vedere cosa fosse successo. Abbiamo visto l’avvocato Trevisi impietrita, tanto che abbiamo pensato che non le fosse successo niente. Poi però - continua - ci siamo accorti che non si stava sentendo bene. Era evidentemente sotto shock, ed era chiaro che era stata colpita sulla fronte. L’abbiamo aiutata, lei è svenuta per qualche minuto. Poi fortunatamente si è ripresa - conclude Cafaro - ed è stata soccorsa dal personale del 118». Sulla vicenda, in ogni caso, ci saranno degli accertamenti per capire cosa sia accaduto.

 

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