Ex Filanto, abbattuta l'ultima palazzina dell'ex calzaturificio. Ora il recupero della Cripta di Sant'Elia

Ex Filanto, abbattuta l'ultima palazzina dell'ex calzaturificio. Ora il recupero della Cripta di Sant'Elia
di Luana PRONTERA
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Lunedì 27 Marzo 2023, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Ruspe in azione a Patù. Crolla l’ultimo pezzo della palazzina uffici dell’ex calzaturificio Filanto di proprietà della famiglia Filograna di Casarano. I lavori di demolizione dell’edificio, che svettava sulla strada che conduce al mare verso Marina di San Gregorio, sono iniziati il 16 marzo scorso. In poco più di 10 giorni il gigante di cemento è stato raso al suolo risvegliando ricordi di tante persone che hanno lavorato in quel luogo. Il proprietario, Antonio Filograna Sergio, patron del calzaturificio Leo Shoes S.r.l. e, di fatto, erede dell’impero Filanto, ha fatto sapere che alla base della decisione c’è il chiaro intento di «mettere in sicurezza dell’intera area e la tutelare il territorio compromesso dalla presenza un edificio in stato di evidente fatiscenza e ormai dismesso da vent’anni».

In passato, il calzaturificio rappresentò una vera e propria cattedrale nel deserto, capace di dare lustro al territorio e di contribuire allo sviluppo del settore Tac nel Basso Salento.

Il colosso Filanto

La storia di Filanto è quella di Antonio Filograna noto come “Mesciu Ucciu”.

Un umile ciabattino di Casarano che divenne imprenditore di successo e leader del settore. Iniziò il suo percorso nel 1948 all’interno di un monolocale che ospitava una piccola bottega. Nel 1968 fonda Filanto Spa con una produzione giornaliera di 55mila paia di scarpe e un fatturato di 325 miliardi. Lo stabilimento di Patù apre negli anni Settanta occupando 1500 addetti. Una conquista eccezionale per il territorio.

L’amministrazione comunale di Patù, ha accolto con grande entusiasmo la decisione di abbattere lo stabilimento. «Una pagina importante della storia di Patù diventato, negli ultimi 20 anni, un forte detrattore paesaggistico e un brutto biglietto da visita per i turisti», afferma il sindaco Gabriele Abaterusso che, insieme alla sua amministrazione, sta portando avanti interventi di recupero, ripristino e valorizzazione della Cripta di Sant’Elia. Una chiesetta Bizantina che si trova all’interno dello stesso perimetro e che dal 2018 è di proprietà del comune.

In molti si chiedono se e come verrà valorizzata e riutilizzata l’area su cui sorgeva la palazzina abbattuta. «Sarebbe prematuro parlare di progetti futuri ma un eventuale intervento di riqualificazione, in un territorio a prevalente vocazione turistica, terrebbe conto della breve distanza dal mare», ha precisato Antonio Filograna Sergio.

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