Parco eolico nel mare: mobilitazione del territorio. Nasce anche un comitato

Parco eolico nel mare: mobilitazione del territorio. Nasce anche un comitato
Parco eolico nel mare: mobilitazione del territorio. Nasce anche un comitato
di Donato NUZZACI
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Martedì 9 Novembre 2021, 09:25

Giorni di mobilitazione per amministratori e cittadini della costa adriatica. La notizia del progetto di un parco di 90 pale eoliche alte fino a 250 metri al largo del mare tra Castro e Otranto, proposto da una compagine di imprese, sta attivando il territorio e i rappresentanti istituzionali. I primi a muoversi sono stati i comuni di Castro e di Santa Cesarea Terme che hanno manifestato contrarietà al progetto, ai quali ora si affiancano cittadini e amministratori dei paesi coinvolti e dell'entroterra, che nelle scorse ore hanno dato vita al Comitato tutela costa adriatica salentina.

Il comitato

«Il comitato nasce dalla volontà di avere un luogo per ritrovarsi e fornire informazioni ufficiali su questa vicenda - spiegano i promotori -. Siamo tutti travolti da richieste su quanto sta accadendo e riteniamo opportuno creare un contenitore che coordini le varie azioni». Intanto, a Castro il sindaco Luigi Fersini ha convocato un altro consiglio comunale straordinario e monotematico sull'eolico per sabato 13 novembre alle 18 nella sala cine-teatro di via Di Mezzo, e ha esteso stavolta l'invito a tutti i parlamentari e i consiglieri della Regione, al presidente Michele Emiliano, al presidente della Provincia Stefano Minerva e a tutti i sindaci della provincia. «In questo momento - spiega Fersini - dobbiamo porre in essere tutte le iniziative tese ad evitare che il nostro mare sia devastato dalla posa in opera di pale alte 250 metri, messe a pochi chilometri dalla nostra splendida costa».
Per il giorno successivo, domenica 14 novembre, alle 10.30, è in programma una nuova mobilitazione: il Movimento Regione Salento (Mrs) ha organizzato un sit-in in località La Fraula, a Santa Cesarea Terme, luogo individuato dai proponenti del progetto eolico «come punto in cui dovrebbe passare il cavidotto che collega la centrale eolica marina alla rete elettrica nazionale, con opere a terra in uno dei tratti naturalisticamente più pregiati del Parco regionale costiero Otranto-Leuca».

Il dibattito si fa dunque serrato su tutti i fronti e ieri è approdato nel Consiglio regionale. Il consigliere Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Mrs, dopo l'interrogazione di alcuni giorni fa ha presentato anche una mozione con cui afferma il «no a progetti per l'installazione di pale colossali nei mari di Salento e Puglia. «L'eolico in mare è il nuovo fronte di aggressione al paesaggio del territorio salentino e pugliese, le cui campagne sono già state sfigurate dalla proliferazione selvaggia di impianti fotovoltaici e pale eoliche - spiega Pagliaro -. Oltre al colossale impianto già realizzato nel golfo di Taranto, con dieci turbine della capacità di tre Megawatt ciascuna, ci sono dodici progetti in attesa di autorizzazione dal Gargano a Santa Maria di Leuca, collocati nel basso Adriatico e nello Ionio. Nel mirino dei giganti delle rinnovabili c'è in particolare il canale d'Otranto e la zona del nord Salento con almeno 40 mega pale eoliche off shore tra Brindisi e San Cataldo». Detto questo, con la sua mozione il consigliere salentino chiede «una presa di posizione da parte della Giunta regionale: un no, senza se e senza ma».
 

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