Il futuro del Parco delle Cave di Marco Vito legato ad una interdittiva antimafia. Il grande polmone verde che porta la firma dell'architetto portoghese Alvaro Siza ha subito un altro stop tecnico. Ora ci vorrà ancora del tempo perché il Parco sia fruibile dalla città. L'ultima tranche di interventi per il completamento dell'area infatti è stato rallentato da un'interdittiva antimafia che ha raggiunto una delle imprese associate del Consorzio stabile Puntacampanella che, a gennaio scorso, si è aggiudicata la gara con un ribasso del 31%. «A settembre - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci - una consorziata ha ricevuto un' interdittiva antimafia e abbiamo dovuto immediatamente sospendere i lavori». Al momento l'amministrazione comunale è ferma in attesa che la Prefettura di Napoli dia indicazioni. «A noi è arrivata solo una comunicazione generica e abbiamo chiesto notizie più approfondite per decidere il da farsi». Due le strade da percorrere: rescindere il contratto con il Consorzio Puntacampanella e quindi procedere con la seconda ditta aggiudicataria del bando oppure, una volta conosciute le motivazioni di questa interdittiva, far procedere i lavori al Consorzio di cui non farà più parte l'impresa destinataria del provvedimento. «Al momento spiega l'assessore siamo in una fase di stand by, in attesa che la Prefettura ci faccia conoscere le motivazioni e poter sbrogliare la questione».
E dunque i lavori di completamento del Parco delle Cave hanno subito uno stop. L'ultima tranche prevedeva la sistemazione di arredi, il potenziamento dell'accessibilità e dell'illuminazione, un sistema di videosorveglianza e nuovi percorsi pedonali con tanto di pavimentazione. «Mentre sono già stati realizzati dei muretti a secco per delimitare la zona del Ninfeo, sono state postate delle piantumazioni di cespugli che facciano anche da protezione di alcune zone con dislivelli in modo tale da proteggerle». L'importo complessivo del cantiere (nella parte relativa all'ultimo step) si aggira intorno ai 520mila euro. «La ditta aveva già iniziato a lavorare e anche bene sottolinea Nuzzaci ma poi siamo stati obbligati a sospendere, e non abbiamo potuto procedere alla rescissione del contratto perché dobbiamo conoscere le motivazioni».
L'ultimo step che consentirà poi la fruizione del grande Parco al quale si accede da viale Grassi prevede gli interventi di messa in sicurezza delle pareti della cava, scavi, muri in pietra, opere in ferro, ringhiere, recinzioni, cancelli, completamento dei percorsi pedonali, piantumazioni e arredi come panchine e tavoli.
Poi il parco sarà comunque fruibile «anche se è intenzione dell'amministrazione comunale mettere a bando la gestione del parco nella parte che riguarda il bar», quella famosa caffetteria e info point, struttura di 350 metri quadrati, realizzata in cemento bianco, tanto amato da Siza, e dotata di un grande ascensore - che scende di trenta metri raggiungendo il piano parco - rivestito in pietra leccese che collega la struttura alla zona open air. «Il progetto è imponente conclude l'assessore Nuzzaci è nostro obiettivo riprendere al più presto i lavori di quest'opera strategica e importante per tutta la città e i leccesi. Seguiremo da vicino l'iter sollecitando, come abbiamo già fatto nelle scorse settimane, la Prefettura di Napoli per ottenere il prima possibile quelle risposte che ci servono per poter sbloccare al più presto il cantiere, riprendere i lavori e consegnare finalmente il Parco alla città».