Omicidio di Paola Rizzello e della piccola Angelica: aperto il processo dopo 25 anni

Paola Rizzello e Angelica Pirtoli
Paola Rizzello e Angelica Pirtoli
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Giovedì 24 Marzo 2016, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 12:16

Prima udienza in Corte d'Assise questa mattina per l'efferato omicidio di Paola Rizzello e della sua bimba di due anni Angelica Pirtoli. Il duplice delitto - per una questione di gelosia maturata all’interno del clan - avvenne il 20 marzo del 1991 a Parabita e adesso unico imputato per l'uccisione della donna e della sua bambina è Biagio Toma. Contro di lui le accuse del collaboratore di giustizia Luigi De Matteis, che i giudici questa mattina hanno deciso di ascoltare nella prossima udienza, fissata per il 9 giugno. Pubblico ministero è la dottoressa Elsa Valeria Mignone.


Il processo si è aperto nella stessa aula in cui Toma fu sentito il 17 aprile del 2000 come testimone e dove il 26 marzo del 2001 vennero condannati all’ergastolo con il ruolo di mandanti il boss Luigi Giannelli e la moglie Anna De Matteis con Donato Mercuri.
Difeso dall’avvocato Walter Zappatore, Toma si trova a rispondere di duplice omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per la confessione del coimputato, coetaneo e compaesano Luigi De Matteis, che ha scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato (è difeso dall’avvocato Francesco De Giorgi): sostenne che quel 20 marzo del 1991 dopo aver ammazzato la Rizzello a fucilate sotto gli occhi della sua figlioletta, decisero di tornare indietro ad uccidere anche lei nel timore che potesse metterli nei guai. Raccontò di un omicidio atroce: la bimba sarebbe stata presa dai piedi e scaraventata con la testa contro il muro.
Dopo l’arresto nel corso delle indagini dell’allora pubblico ministero Giuseppe Capoccia e dei carabinieri del Ros, Toma sostenne durante l’interrogatorio di garanzia che non sarebbe stato mai capace di macchiarsi di un delitto così orrendo. L’impianto accusatorio è frutto sì delle dichiarazioni di De Matteis, ma anche del collaboratore Massimo Donadei nonché di due testimonianze. Come è vero anche che nelle carte dell'inchiesta “Coltura” c’è una intercettazione in carcere in cui Donato Mercuri commenta l’arresto di Toma: “E’ stato “Morte” (Cici Morte è il soprannome di Luigi De Matteis, ndr). Invece “Morte” dice che è stato Toma, capito? E’ stato morte. Invece è all’inverso, è stato “Morte” ad ammazzare la bambina”.

Come è accaduto per De Matteis, anche per Toma si sono costituiti parte civile Maria Antonia Sabato, madre della Rizzello e nonna della piccola Angelica, con l’avvocato Serena Tempesta.
I fratelli della Rizzello, Gerardo, Nadia e Marilena con gli avvocati Leonardo Marseglia e Giancarlo Zompì. Ed Alessandro Pirtoli, fratello di Angelica e figlio di Paola Rizzello.

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