Palomba: «Infiltrazioni nei Comuni, un fenomeno preoccupante»

Palomba: «Infiltrazioni nei Comuni, un fenomeno preoccupante»
di Alessandro CELLINI
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Domenica 31 Dicembre 2017, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 15:36
Un Comune già commissariato, altri due sotto la lente della Prefettura e anch’essi a rischio commissariamento. E poi le intimidazioni ai sindaci, la scarsa sicurezza in alcune aree industriali, le incognite legate al turismo in una terra che di turismo vive. Un quadro che «desta preoccupazione», secondo il prefetto di Lecce Claudio Palomba. E dunque merita attenzione. Ma tenendo bene in mente che «il territorio, nel suo complesso, è sano».
Prefetto Palomba, nell’anno appena trascorso si sono puntati i fari su almeno tre amministrazioni comunali, per sospette infiltrazioni: a Parabita si sono già insediati i commissari, mentre a Surbo e a Sogliano è ancora tempo di passare al setaccio atti e documenti. Qual è la situazione da questo punto di vista?
«Quello delle infiltrazioni è un fenomeno preoccupante, soprattutto in alcune realtà del Salento, come abbiamo potuto vedere dagli ultimi casi. Si è dimostrata una vicinanza malsana tra alcuni amministratori, una certa realtà imprenditoriale e i referenti della criminalità organizzata sul territorio. A Parabita c’è già una commissione insediata, ed è tuttora al lavoro. A Surbo e Sogliano Cavour è stato avviato l’accesso agli atti e aspettiamo di vedere quali sono i risultati».
Sono già emersi aspetti preoccupanti, nel caso di questi ultimi due Comuni?
«Prima di Natale si sono tenute una serie di riunioni proprio per fare il punto. Ma è ancora presto per fare una valutazione. Vedremo più in là se si andrà verso una richiesta di scioglimento del Comune, come avvenuto a Parabita, o se invece si sceglieranno altre soluzioni».
I tre casi appena citati sono da considerarsi isolati o si tratta invece di un fenomeno più vasto e dunque più preoccupante?
«In alcune situazioni abbiamo notato una influenza forte e diretta di alcuni amministratori da parte della criminalità organizzata. Voglio aggiungere però che il territorio, nel suo complesso, è sano. Tuttavia è necessario adoperarsi per salvaguardarlo da una deriva preoccupante».
Un tema legato a doppio filo al rischio infiltrazioni è quello delle intimidazioni ai sindaci e più in generale agli amministratori. Gli ultimi due casi, recentissimi, ai danni dei primi cittadini di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, e di Ugento, Massimo Lecci. Il Salento sta diventando un territorio difficile da amministrare?
«Quello delle intimidazioni agli amministratori pubblici è un tema sul quale è necessario tenere alta l’attenzione. Ma non sempre questi casi riguardano rapporti tra la vittima e la criminalità organizzata: può trattarsi, ad esempio, anche di qualche “no” detto alla persona sbagliata. Per quanto riguarda gli ultimi casi, le forze dell’ordine e la magistratura stanno seguendo attentamente diverse piste».
Ha incontrato i sindaci Mazzotta e Lecci?
«Sì, ho parlato con loro nei giorni scorsi, esprimendo a entrambi la volontà di agire affinché non si ripresentino nuovamente casi simili. Non dimentichiamo che proprio qui in Prefettura, di recente, abbiamo dato vita al protocollo Antiracket, per invertire la tendenza di quel fenomeno che vede un numero di denunce, in fatto di racket e usura, ancora troppo basso».
Proprio in occasione della presentazione di quel protocollo, si è parlato anche di sicurezza nelle città e nelle zone industriali, con iniziative che riguardavano, tra l’altro, anche l’installazione di nuove telecamere. A che punto è quel progetto?
«Presto arriverà un milione e 800mila euro che saranno destinati alla zona industriale di Lecce-Surbo. Partiremo da qui. Serve un accordo tra Ministero e Regione per sbloccarli definitivamente, ma ci sono, e verranno utilizzati non solo per l’installazione di nuove telecamere ma più in generale per migliorare la sicurezza. Per quanto riguarda Lecce, è stato ottimizzato il sistema delle telecamere in città. Dopo le feste incontrerò il sindaco Carlo Salvemini per avviare un discorso sulla sicurezza soprattutto nelle zone periferiche, che risultano sguarnite di occhi elettronici».
 
Se si parla di sicurezza viene naturale pensare all’estate e a tutto ciò che ruota attorno al business del turismo. E di recente ha tenuto banco la vicenda del Samsara, nei confronti del quale il Comune di Gallipoli ha deliberato la decadenza della licenza per presunte irregolarità. Eppure proprio il Samsara ha più volte partecipato a incontri in Prefettura per discutere sul tema della sicurezza.
«È vero, e insieme al Samsara tanto di buono è stato fatto dal punto di vista della sicurezza: l’utilizzo di precursori, i controlli, eccetera. Il problema recente attiene all’aspetto amministrativo, sul quale non voglio esprimermi. Posso dire però che già da gennaio parleremo dell’estate che si avvicina, e cercheremo di capire come garantire una maggiore sicurezza a tutto il comparto turistico, affinché questo non sia solo un territorio da divertimento sfrenato e senza regole. Spero poi che si risolvano tutta una serie di problematiche legate alle infrastrutture: la statale 275, ma anche i trasporti ferroviari e i collegamenti con l’aeroporto di Brindisi».
Il tema che più di ogni altro ha caratterizzato questo territorio negli ultimi mesi, però, è quello legato alla realizzazione del gasdotto Tap. Sembra che ormai le posizioni si siano cristallizzate su fronti opposti e non sempre comunicanti...
«Ma da parte nostra c’è sempre stata un’estrema apertura al dialogo. Proprio qui in Prefettura abbiamo istituito un conferenza permanente alla quale hanno partecipato tutti i sindaci. Poi qualcuno ha preso strade diverse, legittime, per carità, ma da parte nostra ribadisco che c’è sempre stata apertura al dialogo. Voglio aggiungere una cosa: il dissenso e la protesta sono sempre espressioni legittime, ma non quando sfociano nella violenza. Non posso che stigmatizzare quegli episodi, isolati certamente, ma assolutamente intollerabili. E ne approfitto per elogiare le forze dell’ordine per come hanno gestito la situazione, sia in città che sul cantiere»
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