«La Otranto-Santa Cesarea di domenica come la pista di Motogp». Corse sulla litoranea e il pericolo per i pedoni

Motociclisti lungo la litoranea Otranto-Santa Cesarea Terme
Motociclisti lungo la litoranea Otranto-Santa Cesarea Terme
5 Minuti di Lettura
Lunedì 31 Gennaio 2022, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:21

«La Santa Cesarea - Otranto, dopo le 10 di domenica, é - per molti prepotenti - un circuito da MotoGP. Con alcune differenze : sul circuito corrono solo piloti, si va in un solo senso e ci sono molti presidi di sicurezza; la litoranea è invece aperta a pedoni, ciclisti e automobili, non ci sono vie di fuga sulle curve ed è a doppio senso. Se un deficiente in moto perde il controllo a 200 all'ora in curva, o (come oggi diversi) impennando a tutto gas, muore e porta al Creatore chi sta facendo una passeggiata domenicale». L'allarme è stato lanciato dall'avvocato Salvatore Corrado al rientro da un allenamento in bicicletta lungo la litoranea che dal faro della Palascìa arriva a Santa Cesarea Terme e si proplunga fino al Capo di Leuca con panorami mozzafiato sulla baia delle Orte, su Torre Sant'Emiliano, Porto Badisco ed altre località diventate cartoline del Salento. Peraltro la giornata particolarmente tersa ha invitato al passeggio su questa strada a due corsie pedoni, ciclisti, motociclisti ed automobilisti, per ammirare le montagne innevate dell'Albania ed anche per cercare di intravedere le isole Diapontie davanti a Corfù e a 50 miglia dalla costa salentina.

Una pista a doppio senso di circolazione

Tutto molto bello, come anche la litoranea ricca di curve e di saliscendi che da anni ormai solletica le ambizioni corsaiole di alcuni motociclisti che ingaggiano gare all'ultima frenata, al sorpasso senza visuale, alla curva sentondosi per qualche secondo come l'otto volte campione del mondo Marc Marquez famoso per mettere il gomito a terra.

Una situazione che si ritrova anche lungo la Nardò Avetrana ma che ieri ha scatenato l'indignazione di chi ha pensato di fare una passeggiata sulla litoranea adriatica senza ambizioni agonistiche.  

«Circuito domenicale del Salento»

«Francamente credo che, viste le dimensioni del fenomeno, le autorità un intervento serio dovrebbero farlo. In alternativa si dichiari ufficialmente la litoranea  "circuito domenicale del Salento" e lo si riservi ai centauri con le moto giapponesi», la riflessione dell'avvocato Corrado per mettere in rilievo - come hanno fatto altre persone che hanno partecipato a questo dibattito - che non ci fossero in giro pattuglie delle forze dell'ordine e nemmeno posti di blocco. «Era impossibile andare in bicicletta, a piedi ma anche in macchina senza rischiare di morire. Le moto impennavano, sbucavano all'improvviso fuori dalle curve, frenavano all'ultimo istante. Sia ben chiaro, nessuno c'è l'ha con i motociclisti, stiamo parlando di chi scambia una litoranea per una pista. Vanno fermati, altrimenti rischiamo qualche nuova tragedia».

Il motociclista: «Rallentatori e dossi»

Un motociclista ha lanciato una proposta: «L'unica soluzione è mettere dei rallentatori/dossi su quel tratto di litoranea. Le forze dell'ordine purtroppo non possono pattugliare solo la litoranea tutti i sabati e le domeniche, lì ci vorrebbe un esercito. E la cosa che più mi dispiace è che per colpa di questi indisciplinati  vengono multati i poveri motociclisti che fanno un giro tranquillo di relax  con le mogli o con i figli. Io sono un harleysta e con i miei amici ci piace gustarci la strada in totale relax e non riusciamo piu a fare quel bellissimo tratto sia per questi st......i e sia per non rischiare di beccare una multa. Che poi ci sia l'automobilista distratto, il ciclista al centro strada non è quello il problema, se si va piano tutto è risolvibile. Il vero grande problema sono queste moto stradali che corrono e pensano di essere i padroni della strada».

Pista ciclopedonale

Una soluzione potrebbe arrivare in estate. Sarà realizzata la pista ciclopedonale a Porto Badisco grazie al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile tramite il Programma di Azione e Coesione “infrastrutture e reti” 2014-2020. Il via ai lavori prima dell’estate per arrivare preparati alla nuova stagione turistica. Prevista dal Piano della Mobilità Lenta approvato dal Comune di Otranto in Consiglio comunale, la pista sarà una vera e propria dorsale in grado di dare vita ad un turismo lento, ecologico, sostenibile al quale sta puntando la città di Otranto.  La strada da Otranto a Palascìa prevede la pista sulla banchina in cemento ai lati della strada, in modo da lasciare il doppio senso di circolazione, mentre per andare a Badisco ci sarà un solo senso di marcia, con un limite di 30 chilometri all’ora che consentirà di giungere a Badisco per poi tornare ad Otranto esclusivamente attraverso la strada per Uggiano. Il tutto utilizzando una delle corsie della strada esistente, per cui saranno vietati i sorpassi. Il Comune di Otranto sta già lavorando con quello di Uggiano La Chiesa e con la Provincia per il miglioramento della strada Uggiano-Porto Badisco che diverrà, in questo modo, una delle arterie principali per giungere ad Otranto. A questo punto, l’intera area parco diverrà off limit per chi l'ha privilegiato per ingaggiare competizioni.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA