Salento, i fratelli Cariddi lontano da Otranto. Il Riesame: no al permesso per andare al lavoro

Salento, i fratelli Cariddi lontano da Otranto. Il Riesame: no al permesso per andare al lavoro
di Roberta GRASSI
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Venerdì 7 Aprile 2023, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 16:28

Nessuna deroga: i fratelli Pierpaolo Cariddi e Luciano Cariddi dovranno ancora restare lontani da Otranto e non potranno al momento varcare i confini della loro città neppure per andare al lavoro. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Lecce, che ha rigettato gli appelli proposti dalle difese dei due ex sindaci e fratelli, sostenute dagli avvocati Alessandro Dello Russo, Gianluca D'Oria, Michele Laforgia e Viola Messa che annunciano ricorso in Cassazione.

L'appello dei legali

I legali avevano impugnato il provvedimento con cui il gup Alessandra Sermarini aveva rigettato la richiesta di un permesso, in deroga al divieto di dimora a cui sono entrambi sottoposti, per recarsi nei rispettivi studi professionali (ingegnere Pierpaolo Cariddi, commercialista Luciano). Il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e il pm Giorgia Villa avevano sin da subito espresso parere contrario.

Il gup aveva così stabilito: «Osservato il recente beneficio dell’attenuazione della misura, da parte di altro magistrato, valutato che ora come allora le esigenze cautelari mirano ad evitare il ripristino dei rapporti illeciti tra gli indagati, ora imputati, consumati proprio in Otranto ed alcuni dei quali proprio nello studio professionale oggetto della presente richiesta». Il Riesame (Carlo Cazzella, Giovanni Gallo, Pia Verderosa) ha confermato.

Le accuse

Si parla del procedimento che riguarda il presunto sistema "Otranto", un giro di favori concessi dai pubblici amministratori con il concorso di tecnici comunali a imprenditori del settore turistico. In cambio di consenso elettorale. In corso c'è l'udienza preliminare che riguarda in tutto 60 persone e che riprenderà a fine aprile con la discussione sulle costituzioni di parte civile del Comune di Otranto, della Provincia di Lecce e della Regione.Stando alle contestazioni, formulate sulla base di indagini dei i carabinieri del Nucleo investigativo, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e la polizia provinciale in quel di Otranto sarebbero stati commessi «plurimi» delitti contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro l’amministrazione della giustizia, al fine di agevolare un gruppo di imprenditori in una serie di iniziative private, in cambio del «consolidamento e incremento del consenso elettorale per Luciano Cariddi, già sindaco di Otranto e candidato al senato nel marzo 2018, nonché per il fratello Pierpaolo, subentrato quale primo cittadino». Obiettivo e al contempo strumento, a parere della Procura, per la «realizzazione degli investimenti economici degli imprenditori amici realizzati con modalità illecite e con una vera e propria svendita del territorio del Comune di Otranto, in spregio agli strumenti urbanistici vigenti e alle norme di tutela del paesaggio».

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