Perse le gambe, risponde di truffa all’assicurazione

Perse le gambe, risponde di truffa all’assicurazione
di Maddalena MONGIÒ
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Martedì 24 Gennaio 2017, 12:30
All’assicurazione chiese oltre 863mila euro, sostenendo di aver perso l’uso delle gambe per le ferite riportate nella caduta di un palo di cemento dell’Enel. Ed invece si sarebbe inventato tutto quell’agricoltore di Otranto finito sotto processo con l’accusa di tentata truffa alla compagnia Axa: quelle lesioni se le sarebbe procurate finendo sotto le ruote del suo trattore.
È la storia dell’inchiesta del pubblico ministero Paola Guglielmi, nata dalle indagini condotte dalla struttura antifrode dell’Axa, guidata da Giovanni Pascone e sfociata nell’esposto presentato in Procura dall’avvocato Silvio Caroli.
All’agricoltore A.M., 37 anni, di Otranto, viene contestata la tentata truffa perché sia dalla cartella clinica che dalla telefonata fatta alla centrale operativa del 118 il 21 dicembre del 2012, risulta la caduta dal trattore e lo schiacciamento delle gambe.
All’assicurazione A.M. presentò invece una richiesta di indennizzo sostenendo che mentre si trovava ad Otranto in contrada “Turchi” a raccogliere verdura, si staccò un pezzo di cemento da un vecchio palo dismesso dall’Enel.
Con le ultime forze - raccontò in quella richiesta di risarcimento - raggiunse la macchina, prese il telefono cellulare per chiedere l’intervento di un’autoambulanza. Venne citata l’Axa come compagnia assicurativa dell’Enel, l’iter per concedere il risarcimento comportò la visita del medico legale. Ed in questa circostanza cominciarono a sorgere i primi sospetti: se A.M. ribadì di essere stata vittima del distacco di un pezzo di cemento da un palo dell’Enel, la documentazione medica parlava invece di incidente sul lavoro. Acquisite la cartella clinica e la registrazione della chiamata al 118, è risultata la causa delle lesioni è stata individuata nella caduta dal trattore: «Vigile e cosciente.. .un infortunio sul lavoro... caduta dal trattore». Di questa circostanza parlava anche l’iscrizione in Procura “degli atti non costituenti reato”, proprio perché non furono ravvisate responsabilità di terzi essendo A.M. alla guida del trattore che scatenò la tragedia Processo al via il 16 maggio prossimo. L’imputato è difeso dall’avvocato Pietro Viola.
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