Sindaco sfrattato dal Comune. Cariddi: «Farò ricorso»

Sindaco sfrattato dal Comune. Cariddi: «Farò ricorso»
di Elio PAIANO
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Martedì 18 Maggio 2021, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 23:51

Otranto, sfratto recpitato al sindaco Luciano Cariddi. L’ufficio affari Generali ed il Segretario Comunale hanno sancito la decadenza del primo cittadino dalla casa popolare di cui era promissario acquirente. Un immobile nel quale Cariddi aveva vissuto sino allo scorso gennaio e che è attualmente abitato dalla figlia. Sei mesi di tempo per sgomberarlo: così ha stabilito il Comune.

La vicenda

Nel 2017 Arca Sud (ex Iacp) aveva avviato un procedimento di decadenza nei confronti dell’assegnatario - l'attuale sindaco - il quale nel 2018 aveva chiesto il trasferimento della proprietà dell’alloggio come conseguenza dall’accettazione della proposta di acquisto, risalente al 1999. Nel marzo del 2021 Arca Sud ha sollecitato la conclusione dell’iter di decadenza “per mancata stabile occupazione, per superamento del reddito e perché risultato proprietario di altro immobile in Otranto”, circostanze che ne impediscono tanto l’acquisto quanto il mantenimento dell’assegnazione dell’alloggio nel quale, in un sopralluogo della polizia municipale, a febbraio, era risultata risiedere stabilmente la figlia del sindaco.

La segnalazione di Donno (M5s) 

Il portavoce salentino alla Camera dei Deputati del M5S, Leonardo Donno, che aveva avviato una serie di segnalazioni di anomale occupazioni ripercorre la vicenda. «Lo scorso 30 gennaio denunciai pubblicamente che tra i provvedimenti di decadenza dall'assegnazione di alloggi popolari ArcaSud fino ad allora inevasi, ce n'era uno che chiamava in causa direttamente un sindaco: quello di Otranto, Pierpaolo Cariddi. Evincerlo fu semplice - dice Donno- dacché le graduatorie di assegnazione sono pubbliche. Se un alloggio assegnato anni fa ad un soggetto non risulta riassegnato, significa che è ancora nella sua disponibilità. Oggi i fatti mi danno ragione: dopo i dovuti accertamenti (dacché il Sindaco si difese dicendo di essere promissario acquirente nel lontano '99 di quell'alloggio di Via Idrusa, risultato poi occupato ad dalla figlia), l'ufficio Affari Generali del Comune di Otranto ha intimato lo sgombero di quell'immobile, così come Arca Sud aveva richiesto vanamente sin dal 2017. 

Cariddi: «Difenderò il mio diritto nelle sedi opportune»

Il Sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, invece, sottolinea che “Il provvedimento non è altro che il seguito naturale del percorso di decadenza. Un atto dovuto non poteva essere altrimenti, anzi l’ho sollecitato personalmente. Ora -dice Cariddi- difenderò un diritto che credo di avere nelle sedi opportune. Del resto sono promissario acquirente e diverse sentenze della Cassazione stabiliscono che tale diritto non si perde. Avevo già dato l’anticipo ed ero in attesa di stipulare. Comunque se questa è la decisione di ArcaSud il Comune ha fatto bene ad adeguarsi. Io ho ristrutturato perché l’istituto mi ha detto di farlo dato che i promissari non hanno diritto alla manutenzione. Spero in una giusta conclusione della vicenda, del resto stiamo parlando di un alloggio che ha per me un valore affettivo più che altro. Lì mia nonna ci ha cresciuto otto figli, ci ho abitato, ma stiamo parlando di una casa di 45 metri quadri, in periferia, costruita negli anni ’50 che, se non sarà acquistata da me, se non dovessero accordarmi tale diritto, sarà comunque messa in vendita e non riassegnata».

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