Ossa tra le siepi del cimitero, la denuncia sui social: «Sono umane». Il sindaco: «Nessun frammento, solo un vile attacco politico»

A denunciare il fatto, sui social, l'ex segretario cittadino della Lega, Alessio Parata

Una foto di un osso, presumibilmente umano, nel cimitero di Racale
Una foto di un osso, presumibilmente umano, nel cimitero di Racale
di Mattia CHETTA
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Venerdì 21 Aprile 2023, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 18:10

Sgomento in paese per il ritrovamento di ossa nel cimitero comunale. A Racale la notizia si è diffusa rapidamente tanto da raggiungere il web con la denuncia, su Facebook, di Alessio Parata, coordinatore del movimento Racale nel cuore ed ex segretario cittadino della Lega. Secca la replica del sindaco, Antonio Salsetti: «Ho effettuato un sopralluogo con il comandante della Polizia Locale,  Daniele Santantonio, e  il Responsabile della Polizia Mortuaria, Gianfranco Manco. Abbiamo perlustrato palmo a palmo tutto il Cimitero, ma nessun presunto osso».

La denuncia sui social



"Che il cimitero comunale di Racale si trovi in condizioni pietose - ha scritto Parata - non è un segreto per nessuno. Più volte abbiamo evidenziato l'incuria e il degrado in cui versa questo luogo sacro, custode della memoria dei nostri cari. Ma allo scempio che ci riserva la "bravura" della gestione urbana della nostra amministrazione, non c'è mai fine. Ossa umane, o no, non sono certo un esperto, ma sempre di ossa si tratta, abbandonate in bella vista, sotto gli occhi increduli dei cittadini".

L'attacco all'amministrazione comunale

Insomma uno spettacolo considerato indegno per i numerosi cittadini che ogni giorno frequentano il posto in cui sono sepolti i propri cari, per il quale, sempre secondo Parata, nessuno degli amministratori avrebbe agito per rimuovere le ossa. "Nessuno fa nulla e nessuno si preoccupa della gravità della questione - ha rilanciato Parata - che rimarca il fatto che nessuno dell'amministrazione comunale ha a disposizione un referente che si occupi della gestione e della manutenzione del cimitero comunale.

A voi la parola grandi oratori e amanti dei social. Avete ritenuto di cattivo gusto fare un selfie a ridosso del cimitero con resti umani o animali in bella vista? Oppure ci state pensando per elogiare la vostra passione per la bellezza della nostra Racale".

La replica del sindaco: «Sopralluogo al cimitero, nessun presunto osso»

«In queste ore a Racale stiamo assistendo a una vicenda gravissima, che ha allarmato la cittadinanza e me per primo, e che reputo abbia qualificato definitivamente il suo autore. Terribilmente, Alessio Parata ha diffuso una notizia, con tanto di fotografie che inquadrano resti di ossa, affermando che tali foto fossero state fatte all’interno del nostro Cimitero comunale». La replica, secca e circostanziata, porta la firma del sindaco Antonio Salsetti. «Stiamo assistendo ma non stiamo assistendo passivamente, noi amministratori. Sono stato oggi stesso a effettuare un lungo sopralluogo, con attenzione certosina, con il comandante della Polizia Locale, Daniele Santantonio, e con il Responsabile della Polizia Mortuaria, Gianfranco Manco. Abbiamo perlustrato palmo a palmo tutto il Cimitero, alla ricerca di questi “presunti” resti. Il risultato? Non è emerso niente di niente, non è emerso alcun “presunto” osso. È emersa solo la pretestuosità della macabra notizia diffusa, conclamata in un formale rapporto di sopralluogo di Polizia. Ci tenevo che presenziasse al sopralluogo anche il signor Parata, proprio perché sarebbe stato il primo a saperci dire dove cercare tali resti di ossa nel nostro cimitero. Il signor Parata non poteva presenziare e ha riferito telefonicamente che le foto gli sono state mandate (da chi non lo ha voluto dire) e che lui le ha pubblicate, invece di denunciare il fatto nelle competenti sedi, come le leggi e, ancor prime, il buon senso, impongono». Il primo cittadino poi si è detto dispiaciuto, «per la superficialità con cui ormai tutti possono diffondere tutto, non c’è alcun rispetto per la verità né per le Istituzioni né per chi le rappresenta. Ma, peggio, in questo caso, non c’è stato il minimo rispetto per il culto, per la sacralità del luogo, per i sentimenti di tutti noi che abbiamo i nostri cari defunti nel Cimitero di Racale. Pur di offendere chi? Il Sindaco Antonio Salsetti? Gli amministratori? No. Non è stato diffamato il Sindaco, il Comune, l’Amministrazione. È stato vilipeso il sentimento delle persone, l’affetto verso i nostri cari estinti, instillando il dubbio che magari le ossa di una mamma, di una nonna, di un fratello, di un figlio, che ritenevano al sicuro del sacro silenzio del Campo Santo, potessero giacere così, disperse sotto gli occhi di tutti. Quale triste vicenda. Solo per fare un po’ di spicciola propaganda. Racale non lo merita, nessuna Comunità lo merita» ha concluso Salsetti.

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