Pagelle agli ospedali del Salento: Lecce “promosso”, Casarano e Copertino in rosso

Pagelle agli ospedali del Salento: Lecce “promosso”, Casarano e Copertino in rosso
di Maddalena MONGIò
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Venerdì 5 Marzo 2021, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Vito Fazzi di Lecce promosso e ospedali periferici in affanno. Con una serie di bocciature che, in particolare, riguardano Casarano e Copertino. Pagelle a corrente alternata, invece, per Tricase (con buone performance diffuse), Gallipoli e Scorrano.
La fotografia la consegna il report annuale sviluppato da Agenas su mandato del Ministero della Salute con l'obiettivo di valutare l'efficacia, l'appropriatezza, l'equità di accesso e la sicurezza delle cure nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza (Lea).


Il report 2020 - denominato Programma nazionale esiti - analizza le performance degli ospedali (riferite al 2019) sulla base delle schede di dimissione dei pazienti ed è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e con il Dipartimento di Epidemiologia dell'Asl Roma 1: sotto i riflettori 177 indicatori di cui 72 riguardanti il cosiddetto esito/processo, 75 i volumi di attività e 30 l'ospedalizzazione. La valutazione è espressa, oltre che in termini percentuali, su base cromatica che rende subito percepibile se la struttura si posiziona in buona o cattiva posizione. Sei i colori: verde scuro (molto alto), verde mela (alto), giallino (medio), arancione (basso), rosso (molto basso), grigio (non determinato). Un report e non una graduatoria, come viene ribadito dal'Agenzia nazionale del Ministero, ma che certifica la qualità delle prestazioni sanitarie segnando le differenze positive e negative degli ospedali.


Nella macrolettura dei dati si delinea la preminenza del Fazzi di Lecce dove domina il verde scuro o il verde mele, con poche zone d'ombra. Negli ospedali periferici - Scorrano, Copertino, Galatina, Gallipoli, Casarano - le criticità superano di parecchio le poche aree che meritano una valutazione lusinghiera. In più c'è la non secondaria circostanza, messa in luce dai dati sull'ospedalizzazione di alcune patologie nei presidi periferici, della fragilità della medicina del territorio rilevata dal fatto che non essendoci una forte struttura assistenziale di prossimità, anche i pazienti che potrebbero essere curati a casa si riversano sugli ospedali con le conseguenti valutazioni di inappropriatezza (ad esempio quando i ricoveri si protraggono per un tempo superiore a quello standarda, ma il paziente non può essere dimesso e viene trattenuto in reparto per mancanza di alternative). Accanto a questo assunto c'è anche la volontà delle direzioni generali che si sono succedute nel tempo e in particolare negli ultimi anni, indirizzate a rafforzare il Fazzi con personale e mezzi.
E veniamo al dettaglio degli ospedali.

Il Vito Fazzi di Lecce guadagna un'altra stelletta con Chirurgia generale del primario Marcello Spampinato che, da giallino del report precedente, passa a verde scuro: da media qualità a eccellente.


Molto bene anche per il sistema osteomuscolare che ha come riferimento saldo il direttore del reparto di Ortopedia del Fazzi, Giuseppe Rollo, che riconferma la valutazione di eccellenza degli anni precedenti. Bene anche l'area del sistema cardiocircolatorio e nervoso, come pure le performance per gravidanza e parto.
In provincia l'eccellenza tocca Galatina per colecistectomia e basso numero di complicazioni nel parto naturale: colori da rivedere per gli altri reparti dove le prestazioni sono spesso insufficienti. Gallipoli è promsso per la colecistectomia e per la bassa mortalità dell'infarto del miocardio a 30 giorni dall'evento, ma ci sono anche alcune zone d'ombra.


Buoni risultati a Tricase per l'angioplastica, la riparazione dell'aneurisma e l'infarto del miocardio, la colecistectomia e il basso numero di complicazioni nel parto naturale. Pagelle positive a Scorrano per colecistectomia, per il basso numero di complicazioni nel parto naturale e per la bassa mortalità dell'infarto del miocardio a 30 giorni dall'evento. Ma, per il resto, i dati sono tutt'altro che buoni. Come pure non mancano le bocciature per l'ospedale di Scorrano.

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