Uccise due amici e buttò i cadaveri in una cisterna: verdetto anche per il terzo killer. Dovrà scontare 17 anni di carcere

Uccise due amici e buttò i cadaveri in una cisterna: verdetto anche per il terzo killer. Dovrà scontare 17 anni di carcere
di Katia PERRONE
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 07:43

Dovrà scontare 17 anni, 9 mesi e 5 giorni di carcere per omicidio, porto e detenzione di armi, danneggiamento a seguito di incendio e soppressione di cadavere in concorso, Franz Occhineri, 42 enne di Campi Salentina, nel Salento. L’uomo si trova rinchiuso nel carcere di Borgo San Nicola dopo l’arresto eseguito ieri dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina su ordine emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Taranto: Occhineri è stato condannato per il duplice omicidio di Massimiliano Marino 34enne di San Donaci e Luca Greco, 38enne di Squinzano, avvenuto il 10 marzo del 2013.

La vicenda ricostruita nel processo

Greco e Marino furono ritrovati cadavere due mesi dopo la scomparsa, in una cisterna nelle campagne di Campi Salentina. Accusati dell’omicidio dei due amici furono in tre: Mino Perrino, Francesco Cippone e Occhineri.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Marino e Greco furono assassinati a colpi di pistola sparati da una semiautomatica calibro 9 e, in più, con una quindicina di coltellate. Gli assassini utilizzarono un coltello a serramanico, buttando poi i corpi delle due vittime nella cisterna e dando fuoco alla loro auto, una Lancia Lybra, per eliminare le tracce.

Movente del duplice omicidio, secondo gli investigatori, alcuni apprezzamenti che Marino rivolse alla compagna di Perrino. Una mancanza di rispetto - così furono letti quei complimenti non graditi - che il primo pagò con la vita, coinvolgendo anche l’amico che quel giorno era in sua compagnia e insieme al quale, quel 10 marzo, avrebbe dovuto raggiungere un centro commerciale. Marino e Greco, quel giorno, non raggiunsero mai l'ipermercato dove sarebbero voluti andare: trovarono la morte in una campagna alla periferia di Campi.

In primo grado Perrino e Cippone furono condannati all’ergastolo, invece Occhineri fu processato con rito abbreviato, e oggi, con l’ordine di carcerazione eseguito dai militari dell’Arma di Campi Salentina ritorna dietro le sbarre per scontare la sua pena.

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