Omicidio dei fidanzati: De Marco studia filosofia e vuole iscriversi all'università

Omicidio dei fidanzati: De Marco studia filosofia e vuole iscriversi all'università
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 14:02

Ha iniziato a studiare filosofia e manifestato l'intenzione di iscriversi nuovamente all'Università, ma cambiando facoltà, Antonio De Marco, killer reo confesso dei due fidanzati che si trova in carcere, a Lecce. De Marco è stato condannato all'ergastolo per il delitto di via Montello. Attualmente pende il processo d'appello, nel corso del quale il procuratore generale Antonio Maruccia ha chiesto la conferma del "fine pena mai" con l'aggiunta dell'isolamento diurno per un anno. Senza attenuanti generiche e anzi con il riconoscimento delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

Studiava Scienze infermieristiche

De Marco studiava Scienze infermieristiche quando commise, per sua stessa ammissione, l'atroce duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, una coppia «punita», è poi emerso dalle indagni, per la propria felicità.

I fatti risalgono al 21 settembre del 2020. Ha poi interrotto gli studi, una volta arrestato. Ora, a quanto si apprende, ha deciso di riprenderli. Nel processo è difeso dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario che hanno chiesto nell'impugnazione della sentenza di primo grado la rinnovazione del processo perché venga eseguita una nuova perizia psichiatrica per accertare la capacità di intedere e volere di De Marco, oltre che quella di stare a processo. 

Mai in aula

L'imputato non ha mai partecipato alle udienze, neppure all'ultima dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello che si è svolta prima di Natale nell'aula bunker del carcere di Borgo San Nicola. A parere dei giudici di primo grado, non v'era alcun vizio di mente da rilevare: «De Marco - scrivevano nella motivazione della sentenza - ha scelto volutamente e lucidamente, in condizioni di piena capacità di intendere e volere, sano di mente, un’alleanza con il Male, coltivando tutti i canali informativi che alimentassero questa scelta: la pedopornografia, la prostituzione, i video di mutilazioni, i canali esoterici, i fumetti Manga, i personaggi bui e oscuri di certa mediocre letteratura perversa divulgata per adescare i deboli, a differenza di coloro che sono portatori di solidi valori etico morali, che sono disgustati da certi scenari e se ne tengono lontani». In sostanza, l’assassino di Eleonora e Daniele avrebbe sì patito per una serie di disagi, ma tale condizione non è assimilabile a uno stato di “follia” tale da renderlo non punibile. Non tutti coloro che soffrono, finiscono per uccidere, è il ragionamento. «Ha ucciso in piena consapevolezza - dunque - con dolo di massima intensità, con premeditazione e con crudeltà».

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