Omicidio Fasano, invocato l'ergastolo per i due presunti killer: il 22enne fu freddato con un colpo in testa

Omicidio Fasano, invocato l'ergastolo per i due presunti killer: il 22enne fu freddato con un colpo in testa
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Giovedì 22 Ottobre 2020, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 10:23

Il carcere a vita è stato chiesto per gli imputati accusati dell'omicidio di Francesco Fasano, di Melissano, ammazzato a 22 anni la notte del 24 luglio di due anni fa lungo la provinciale per Ugento. Al termine di quasi sei ore di requisitoria dei pubblici ministeri Maria Vallefuoco e Stefania Mininni, è stata chiesta la condanna di Daniele Manni e di Angelo Rizzo, 41 e 25 anni, di Melissano: ergastolo per entrambi. Con isolamento diurno per un anno e mezzo per Manni e sei mesi per Rizzo.
Nel processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Lecce, Daniele Manni risponde anche del tentato omicidio dello stesso Francesco Fasano e di Pietro Bevilacqua della notte fra il 18 ed il 19 luglio del 2018, pochi giorni prima che un proiettile calibro 9 sparato alla testa di Fasano lo ammazzasse.
Per gli altri due imputati che in questo processo rispondono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, richieste a doppia cifra: 12 anni per Antonio Librando, 54m anni; e 15 anni per Luciano Manni, 68 anni, entrambi di Melissano.
Fissate per il 9 novembre le arringhe difensive degli avvocati Stefano Pati, Mario Ciardo, Francesca Conte ed Ezio Garzia, nonchè le discussioni dei legali Luigi Corvaglia e Claudio Miggiano per i familiari di Francesco Fasano (il padre Giuseppe, la madre Maria Caputo e la sorella Sara).
Il processo è quello scaturito dal blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo 24 ore dopo l'eliminazione di Francesco Fasano. Appena 24 ore delle requisitorie nell'aula bunker c'è stato il secondo blitz: La Svolta 2.0. Con ampi riferimenti a questo processo esposti ampiamente ed analiticamente dai due magistrati. Per ribadire - come esposto nell'ordinanza di custodia cautelare - che l'omicidio maturò nello scissionismo del gruppo capeggiato dai fratelli Antonio e Ferdinando Librando.
Vennero intercettati anche Daniele Manni e Angelo Rizzo nell'inchiesta avviata a marzo dopo l'omicidio di Manuele Cesari. A fornire una lettura più estesa e completa anche l'inchiesta del Gico della Guardia di finanza, hanno ricordato i pubblici ministeri ieri in aula.
Angelo Rizzo: Ora sto per Melissano. Daniele Manni: io sto andando a togliermi queste robe bianche e mi metto quelle più scure, poi passa a prendermi», l'intercettazione della sera del tentato omicidio di Fasano e di Bevilacqua.
Giorni di paura a Melissano quelli a cavallo fra i due omicidi falliti e quello riuscito, hanno fatto presente i magistrati della Procura. Il gruppo facente capo a Pietro Bevilacqua lasciò Melissano per rifugiarsi in un B&B di Parabita. Non fuggì Francesco Fasano e in una intercettazione svelò la sua fedeltà assoluta: «Io non li tradisco mai, nemmeno che mi sparano, nemmeno che mi uccidono...ma pure che mi trovano a me io non gli dico dove stanno». Fasano fui freddato con un colpo di pistola alla tempia, il che lascia ipotizzare che pagò con la vita la scelta dio tenere la bocca chiusa.
E.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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