Caccia all'assassino di Eleonora e Daniele: sequestrati i pc dei due giovani. L'autopsia: 60 pugnalate con coltello da sub

Caccia all'assassino di Eleonora e Daniele: sequestrati i pc dei due giovani. L'autopsia: 60 pugnalate con coltello da sub
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 24 Settembre 2020, 22:56 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 12:08
Sequestrati i computer portatili nell’appartamento dove Daniele De Santis ed Eleonora Manta si erano trasferiti poche ore prima di trovare la morte - lunedì sera, in via Montello, a Lecce - per mano di un assassino capace di infierire con oltre 60 coltellate sui due corpi, fendenti calati con una lama da macellaio. E per non lasciare nulla di intentato, i carabinieri hanno anche acquisito il computer della sede centrale di Brindisi dell’Inps dove Eleonora lavorava da luglio dell’anno scorso con il ruolo di funzionario dell’ufficio pensioni.

Intanto prosegue il tracciamento degli impianti di videosorveglianza e l’acquisizione dei filmati. L’identificazione dell’assassino sta passando anche attraverso l’analisi degli smartphone delle vittime e l’individuazione degli apparecchi telefonici che attorno all’ora della strage hanno occupato le celle telefoniche che coprono la zona attorno alla residenza dove i due ragazzi erano andati a vivere insieme dopo quattro anni di fidanzamento.

Altro fronte delle indagini tecniche è la ricerca di impianti di videosorveglianza. Come la telecamera che ha inquadrato l’arrivo dell’assassino mentre ha attraverso il piazzale del condominio senza il viso coperto dal cappuccio della felpa o con altro. La stessa telecamera che lo ha ripreso mentre usciva dal palazzo, questa volta con il cappuccio calato in testa. Il momento in cui ha perso dei bigliettini intrisi di sangue. 

L'arma del delitto, secondo gli investigatori, è un coltello da subacqueo con la lama liscia da un lato e seghettata dall'altro. Questa mattina, venerdì 25 settembre, è stata depositata la perizia sui telefoni cellulari e i computer di Eleonora e Daniele. Il pm Maria Consolata Moschettini ha disposto la restituzione delle salme alle famiglie dei giovani assassinati. 
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