Daniele ed Eleonora hanno aperto la porta al loro assassino. I testimoni: «Killer in fuga con il coltello in mano. Indossava i guanti»

Daniele ed Eleonora hanno aperto la porta al loro assassino. I testimoni: «Killer in fuga con il coltello in mano. Indossava i guanti»
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 21 Settembre 2020, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 09:18

Si cerca un giovane con uno zainetto giallo, una felpa con cappuccio. Ieri sera si è allontanato velocemente dalla palazzina di via Montello nel quartiere Ferrovia di Lecce, dove intorno alle 21.30 sono stati uccisi, con diverse coltellate, Daniele De Santis, arbitro leccese di 33 anni, e la fidanzata Eleonora Manta, 30 anni. E fuggiva - raccontano i testimoni ascoltati dagli investigatori - con il coltello insanguinato in mano, indossando un paio di guanti. Del responsabile di questo duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, ancora, non si sa molto, ma il lavoro di carabinieri, polizia e Procura prosegue incessante e certosino. Il killer, di certo, è un uomo di nazionalità italiana, come hanno confermato i testimoni ascoltati già ieri nella caserma dei carabinieri dagli investigatori che si occupano del caso. 

Il litigio sarebbe iniziato nel portone, la prima vittima sarebbe stata infatti Daniele, ll cui corpo di lui è stato trovato sulle scale al primo piano. La ragazza, probabilmente nel tentativo di sfuggire all’assassino, è salita al secondo piano per cercare aiuto e si è accasciata davanti alla porta di una coppia di anziani. 
Stando all'ampiezza delle ferite, i due sarebbero stati uccisi con un grosso coltello, usato con impeto.
I testimoni hano riferito di avere visto un ragazzo con in spalla uno zainetto giallo fuggire verso viale Gallipoli e da lì verso l'ingresso del centro storico, a Porta Rudiae. 
 

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Fino a stanotte il movente non era stato individuato e per questo il procuratore capo Leonardo Leone de Castris ed il sostituto di turno, arrivati sul luogo della tragedia con i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Lecce, hanno chiesto sia la presenza dei cani antidroga della Guardia di finanza per ispezionare l'appartamento delle vittime che del consulente informatico Silverio Greco per esaminare i contenuti dei loro smartphone.

Si batte, dunque, anche la pista che porta a un conoscente. Ad un giovane che ha infierito con il coltello sui loro corpi quando mancavano pochi minuti alle 21.30.
L'allarme è stato dato da una coppia di anziani residente nello stesso condominio, al secondo piano, quando hanno sentito un tonfo assordante sulla loro porta di casa. Nemmeno il tempo di aprirla che hanno trovato la ragazza poggiata sullo stipite, in un lago di sangue e con ferite profonde.

La chiamata al 112 e l'arrivo dei carabinieri ha riservato una ulteriore tragedia: sulle scale del primo piano giaceva senza vita un'altra persona. Disteso lungo le scale c'era Daniele De Santis.

Daniele ed Eleonora, lui arbitro del campionato di calcio di serie C, in procinto di passare alla categoria superiore. Lei psicoterapeuta originaria di Collepasso, abitavano nell'appartamento dove erano vissuti i genitori di lui. Il padre di lui è stato cercato a lungo al telefono, inutilmente.
La madre è arrivata davanti all'ingresso del condominio quando erano le 23.30: allarmata dalle prime notizie circolate in serata, dalla presenza di pattuglie di polizia e carabinieri, dal nastro bianco e rosso che delimitava l'ingresso del condominio.
«Daniele, Daniele, fatemi vedere il mio Daniele. Ch'è successo? E la ragazza? Ed Eleonora?», ha continuato a ripetere freneticamente mentre le forze dell'ordine hanno fatto non poca fatica per cercare di mantenerla lontana. Urla che hanno squarciato il silenzio e l'oscurità di quella strada che a quell'ora, in genere, diventa territorio privilegiato della prostituzione. Ieri non ce n'era nemmeno una prostituta, per la presenza massiccia delle forze dell'ordine.
 
 

Cercano testimoni anche fra di loro, i carabinieri. E cercano impianti di videosorveglianza in via Montello e nelle strade vicine. Contando, magari, su qualche errore che il killer potrebbe avere fatto nella fretta di allontanarsi.
Sembra, infatti, che si sia trattato di un omicidio di impeto. Non fosse altro perché la tromba delle scale è a giorno sull'ampio cortile del condominio. E, dunque, a vista dalla strada: qualche passante avrebbe potuto assistere all'inseguimento sulle scale, alle coltellate subite dalla giovane coppia ed alla fuga dell'assassino per le scale, per il cortile fino a raggiungere la strada. Anche la veemenza con cui sono stati inferti i colpi di coltello fa propendere per la pista dell'omicidio di impeto.



Resta da individuare il movente. Certo che i condomini di quella palazzina sono rimasti sotto shock poiché Daniele ed Eleonora conducevano una vita esemplare: ragazzi dediti al loro lavoro, cordiali ed educati. Il che fa infittire ancora di più il mistero sul loro omicidio.
L'esame delle telefonate e dei messaggi in entrata ed in uscita chiarirà se ieri sera avessero preso appuntamento con la persona che poi si è trasformata nel loro boia. Oppure se l'autore debba essere cercato tra qualche estraneo: un ladro? Una persona coinvolta nel giro di prostituzione di quelle strade?

Intanto ieri sera i carabinieri hanno condotto in caserma quattro persone che sembravano conoscere le abitudini di quella giovane coppia. Ed anche un ragazzo presentatosi come amico di Daniele, ma sotto shock ed incredulo al punto da scoppiare a piangere e a urlare per la disperazione. Come poco più tardi farà la mamma di Daniele.
Se giustizia ci sarà, sarà anche per i genitori di questi ragazzi.


 

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