Nuovo intoppo per la statale 275: Ministero e Anas, lite da 25mila euro

Nuovo intoppo per la statale 275: Ministero e Anas, lite da 25mila euro
di Pierpaolo SPADA
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Domenica 5 Gennaio 2020, 18:23
Nuovo intoppo per la statale 275 Maglie-Leuca, nel Salento. Un cavillo che rischia di allungare nuovamente i tempi quando la strada sembrava ormai in discesa. Questa volta è sorto in seno al ministero dell'Ambiente che, subito dopo aver dato comunicazione dell'iter finale, ha stoppato l'avvio dell'esame del progetto definitivo del primo lotto: 23 chilometri a 4 corsie da Maglie alla zona industriale di Tricase.

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La motivazione? A inizio dicembre la Direzione generale per la valutazione delle autorizzazioni ambientali ha scritto ad Anas di non aver ricevuto la quietanza per il pagamento del contributo di legge - 25mila euro - ai fini della verifica del Piano di monitoraggio ambientale assunto a titolo di prescrizione da ottemperare. Ma, piuttosto sorpresa, Anas ha subito formalmente replicato al ministero di non essere tenuta a versare alcun contributo perché la verifica di ottemperanza del Pma è stata già eseguita nel 2008. Tutto messo nero su bianco. E gli atti non sembrerebbero darle torto.

Insolita disputa, trapelata anche in Parlamento. Il vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera, Diego De Lorenzis (M5s), già prima di Natale aveva chiesto delucidazioni al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La vicenda trae origine dallo scorso 28 novembre quando il Ministero pubblica sul sito l'avvio della verifica di ottemperanza (previsto dalla legge Obiettivo 443/2001) del progetto definitivo del primo lotto. Si tratta, in sostanza, di una procedura necessaria per valutare l'impatto ambientale delle modifiche apportate dal nuovo progetto. In caso di esito positivo, la verifica produrrebbe la riapertura della Conferenza dei servizi, ma solo con riferimento ai tratti oggetto di modifica; contrariamente, il progetto approderebbe - spedito - al Cipe per l'approvazione finale.

Un passaggio, dunque, necessario che tutti si aspettavano fosse già incassato. E, invece, è tutto fermo. Un mese e più e siamo al punto di partenza. Una matassa che, almeno per ora, non appare facile da sbrogliare.
Anas ha indirizzato al Ministero dei Trasporti - e, per conoscenza, anche a Mit, Regione ed enti competenti - due richieste di chiarimenti. Ma, fin qui, nessuna risposta. La difformità di posizioni è tale da rendere quasi inspiegabile la ragione della controversia. Com'è possibile che il Ministero non conosca lo stato effettivo di una procedura da esso stesso eseguita? Si tratta di una semplice svista del ministero o di Anas? O c'è dell'altro? La lettura degli atti relativi all'iter dell'opera da 288 milioni di euro fotografa la situazione. Ripartiamo dal 2006. Tra i documenti allegati alle procedure di ottemperanza eseguite dal Ministero dal 2003 a oggi c'è anche il parere rilasciato dalla Commissione Speciale Via il 14 novembre 2006 che recita così: «Il progetto definitivo non è sensibilmente diverso da quello preliminare approvato con delibera Cipe 92 del 20 dicembre 2004; le modifiche apportate - in gran parte conseguenti all'ottemperanza alle prescrizioni - non determinano differenze significative, risultano prevalentemente migliorative rispetto all'impatto ambientale previsto dal progetto originario. Le prescrizioni di cui alla delibera Cipe risultano ottemperate a meno della prescrizione, da ottemperare in sede di progettazione definitiva, che testualmente imponeva: Si dovrà predisporre un Piano di Monitoraggio Ambientale, secondo le Linee Guida della Commissione Speciale Via».

Nel 2006, tutte le prescrizioni erano state, dunque, ottemperate, eccezion fatta per quella riguardante il Pma, espressa dal Cipe nella delibera 92. La domanda è: il Piano di monitoraggio fu successivamente predisposto? Se è vero quanto contenuto nella delibera Cipe 76 del 2009, la risposta è sì, come si legge: «Il ministero dell'Ambiente - che già con nota del 29.9.2006 aveva rilevato come la Commissione Speciale Via avesse concluso la prima fase di verifica rilevando la sostanziale rispondenza del progetto definitivo al progetto preliminare, ma evidenziando la mancata predisposizione del Progetto di monitoraggio ambientale - con successiva nota del 15 maggio 2008 ha trasmesso il parere positivo con prescrizioni, formulato dalla commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via e Vas, a ricezione di detto progetto di monitoraggio ambientale e a conclusione della citata verifica».

Un tecnicismo che dice una cosa precisa: tra le prescrizioni incluse nella delibera 76 le prime due riguardano proprio il Pma. Sono disposizioni esecutive inerenti, da un lato, la predisposizione del sistema informativo per la trasmissione dei dati, di cui Anas dovrà rendere conto al Ministero «prima dell'avvio dei lavori», e, dall'altro, la frequenza del monitoraggio, «da estendere all'intero anno». Si attende risposta. E chissà che, intanto, non giunga quella del Consiglio superiore dei lavori pubblici sulla verifica di ottemperanza alle prescrizioni dettate nel parere di febbraio scorso.

Quanto al secondo lotto (17 km a 2 corsie tra la zona industriale di Tricase e Leuca), l'iter ripartirà invece, da zero. Individuata la soluzione progettuale da adottare con la variante a ovest di Lucugnano, si attende l'apertura di una conferenza istruttoria con gli enti interessati e contestualmente l'iscrizione dell'intervento da parte di Mit e Anas nel prossimo Contratto di programma con conseguente individuazione delle risorse necessarie. Secondo le prime stime, occorrerebbero 100 milioni di euro oltre ai 44 milioni residuo del finanziamento complessivo (288 milioni), quasi interamente assorbito dal primo lotto.
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