Il mare “scava” la roccia: nuovo crollo lungo la scogliera adriatica. Il terzo in pochi giorni

Il mare “scava” la roccia: nuovo crollo lungo la scogliera adriatica. Il terzo in pochi giorni
di Maria DE GIOVANNI
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Mercoledì 11 Dicembre 2019, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Nuovi crolli: frana una grande parte della falesia, nelle scorse ore a Torre Specchia Ruggeri, piccola marina del comune di Melendugno, sulla litoranea adriatica. E un altro crollo si è verificato nelle scorse ore in zona Punta Cassano, a Torre dell'Orso, dove un'ampia area vicina alla litoranea è stata transennata dalla polizia municipale.
 

 

A Torre Specchia una grande spaccatura ha spezzato la roccia e ha fatto franare la falesia fragile e delicata. È ancora emergenza crolli, dunque. La falesia si sta sbriciolando giorno dopo giorno, senza tregua. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti della polizia municipale, diretti dal comandante Antonio Nahi, e tutta la zona è stata delimitata dal nastro rosso. Il luogo del primo crollo descritto si trova internamente sulla strada provinciale che porta poi in direzione San Cataldo; il secondo, come detto, a Torre dell'Orso.

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Continuano intanto i lavori a San Foca, marina del Comune di Melendugno, su un tratto di Lungomare Matteotti, dove sono stati avviati dei lavori di riempimento del costone roccioso che sta crollando e si sta sbriciolando come pane secco. La messa in sicurezza urgente interessa il tratto di costone a Nord di San Foca in direzione Torre Specchia Ruggeri. Ruspe ed escavatore all'opera nella grande l'attività di riempimento di roccia per chiudere il grande buco situato direttamente nel costone roccioso. Durante i lavori però sono spuntate altre piccole grotte, cavità, che se non adeguatamente chiuse e tutelate sarebbero state oggetto di altri e tanti crolli.

Tutta l'area è ancora chiusa con transenne di ferro alte due metri, bloccata alla circolazione pedonale per lavori in corso. Sul posto, dalla strada si vedono le ruspe e grandissimi massi che danno sul bordo alto del costone oramai quasi tutto riempito; sotto, all'interno della costa, dei buchi che vi erano non c'è quasi nulla. «Gli interventi che sono in corso adesso - conferma il sindaco di Melendugno Marco Potì - tendono a consolidare quel tratto di costone in cui sono state rilevate le cavità profonde, che vanno a finire fin sotto la strada. Oramai sono state riempite con dei massi di terza categoria, ossia di roccia molto pesante della stessa tipologia della falesia di San Foca, anche dello stesso colore per non alterare la bellezza paesaggistica. Ricordo che tutta la zona è pericolante, per questo le pietre giganti serviranno anche per attenuare la violenza del moto ondoso in quella zona».

Gli interventi di disgaggio che servono per mitigare i rischi e la pericolosità di quelle zone stanno continuando.
A pochi metri dai lavori è ancora da transennare la zona rossa in cui si è verificato nei giorni scorsi il crollo di parte del costone; si è creato inoltre un buco direttamente sul suolo che corrisponde a una cavità di tre metri che dà a picco sul mare.

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