In via Cataldi 22, a Novoli, non c’è più pace. Non da quando il gatto Frù Frù, maschio rosso di due anni, pelo lungo e occhi gialli, è stato inghiottito dal nulla. Scomparso. Era lo scorso 5 febbraio, e da allora la sua umana, Alessandra Aliperti - di professione veterinaria - non riesce a trovare conforto: i suoi appelli accorati, ripetuti e quotidiani su tutte le pagine Facebook salentine sul tema di animali smarriti, sono lì da un mese e dieci giorni a testimoniarlo.
«Lui per primo si era accorto che ero incinta»
«Frù Frù era con me da ottobre 2021, da quando lo avevo trovato - sgorbietto malaticcio di 30 giorni - e curato, facendo in modo che diventasse splendido e insegnandogli a convivere con i miei cani.
Faceva la guardia alla culla
Una volta nato il bimbo, nove mesi fa, il micio ha iniziato a presidiare invece la culla, dando il cambio alla mamma con la vigilanza e richiamandone l’attenzione se per caso il piccolo piangeva: «Ecco perché non riesco a darmi pace: sto morendo di dolore. Anche il bambino, nei primi quindici giorni dalla sua scomparsa, non ha chiuso occhio. Frù Frù viveva per noi, per me e per mio figlio: non si sarebbe mai allontanato di sua volontà».
Il sospetto del rapimento
Il dubbio è infatti che qualcuno abbia “rapito” il gatto, appropriandosene. Anche perché nessuna segnalazione, a parte due risultate poi riferirsi a gatti diversi: «Frù Frù, diffidente all’inizio ma poi docile e affettuoso, girava sui cornicioni dei giardini confinanti la mattina verso le 6 - era la sua passeggiatina quotidiana - ma non poteva andare per strada, essendo quegli spazi verdi chiusi. Se fosse morto investito, d’altronde, lo avremmo trovato: invece no. Ho messo Novoli sottosopra, battendola palmo a palmo, casa per casa, e riempiendola di annunci: niente da fare. Sparito».
Così, ogni giorno, lo strazio di quegli appelli che turbano il cuore di tutti i gattari in ascolto. «Siamo distrutti, in casa, per la sua assenza, ma io non mi arrendo: Frù Frù deve tornare da noi. Non può essersi volatilizzato, non possiamo farcene una ragione» (per eventuali segnalazioni 320.5738389).