Non si ferma all'alt e tampona le auto della polizia: arrestata dopo un folle inseguimento. Quattro agenti feriti

Non si ferma all'alt e tampona le auto della polizia: arrestata dopo un folle inseguimento. Quattro agenti feriti
di V.Bla.
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Sabato 23 Giugno 2018, 22:26 - Ultimo aggiornamento: 23:02
Un’ora di follia, un inseguimento degno del miglior film poliziesco. Solo che è accaduto ieri sera tra San Cesario e San Pietro Vernotico. Attorno alle 20.30, una Polo grigia con alla guida una donna non si è fermata all’alt dei carabinieri che erano impegnati in un normale servizio di controllo nei pressi del Mercatone Uno.

La gazzella dei militari si è messa subito all’inseguimento della fuggitiva, a sirene spiegate, ma la donna non ha manifestato alcuna intenzione di fermarsi. Anzi, ha iniziato a schiacciare il piede sull’acceleratore, incurante del pericolo che poteva rappresentare per i pedoni e per gli automobilisti.

Nel frattempo, i carabinieri hanno chiesto rinforzi e sono arrivati una Volante e un’auto della Squadra mobile, mentre lungo il percorso - l’auto si è diretta verso Brindisi - sono stati istituiti due posti di blocco che la Polo, sfrecciando a circa 200 chilometri l’ora, ha forzato. L’inseguimento di polizia e carabinieri si è protratto fino al limite della provincia, terminando a San Pietro Vernotico.

Lungo la strada, carabinieri e poliziotti, in stretto contato e collaborando, sono riusciti a sorpassare l’auto e a porsi davanti, nel tentativo di frenare la folle corsa. La donna alla guida, per niente intimorita, li ha tamponati più volte e solo dopo una strenua resistenza si è dovuta arrendere e fermarsi. Le auto della polizia sono state seriamente danneggiate e non sono più marcianti, mentre i quattro poliziotti che erano a bordo sono stati medicati per lesioni lievi.

La donna è stata fatta scendere dall’auto: si tratta di una 48enne della provincia, che è stata fermata e arrestata con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Fino a ieri sera, i poliziotti non sono riusciti a farsi spiegare il motivo della fuga, per questo hanno avviato delle indagini. La dnna è stata portata in ospedale e sottoposta, come da protocollo in questi casi, agli esami tossicologici.
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