Grazie ai volontari, il Salento non è più terra di discariche

Grazie ai volontari, il Salento non è più terra di discariche
di Anna Rita INVIDIA
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Domenica 2 Giugno 2019, 09:06
Non eravamo pronti, ma una volta tanto la sorpresa è stata di quelle che fanno piacere. Perché ha superato le aspettative e pazienza se in qualche caso a pagarne è stata l’organizzazione, con qualche intoppo superato più o meno velocemente.

Non sempre tutto è andato alla perfezione. Qualche volta ci siamo persi nelle campagne, qualche volta i sacchi sono finiti troppo presto, qualche volta qualcuno ha mischiato l'indifferenziato con la plastica o con la carta e qualche volta ci siamo arresi (solo per pochi minuti), presi dallo scoramento, davanti ad una discarica troppo grande per poter essere affrontata con le sole mani - per quanto generose - dei volontari.

Non è andato tutto alla perfezione, ma è andata benissimo. Di certo non abbiamo detto mai di no a nessuno. Non abbiamo detto di no a tutti quei sindaci, assessori, consiglieri, ma anche associazioni, scuole che hanno chiamato in redazione per dire: «Anche noi vogliamo sporcarci le mani, facciamo in tempo?». Abbiamo fatto in tempo, sempre. Perché l'obiettivo è stato chiaro fin dall'inizio: essere quanto più numerosi possibile. La sfida era vedere in quanti rispondevano all'appello, in quanti si sarebbero mossi spinti dallo sdegno, dalla voglia di contrapporsi a chi sporca, dalla voglia di dire: noi siamo diversi!. E il Salento non è solo quello che butta le buste con le lattine di Coca Cola dall'auto in corsa o che scarica il divano ormai vecchio tra gli ulivi.

Quel Salento, il Salento che rispetta l'ambiente, ha risposto in massa. Ed un è un Salento bello che ha i volti dei bambini entusiasti di Porto Cesareo, ma anche le rughe del signor Giovanni di Leverano: «Io vivo di campagna, mi duole il cuore a vederla ridotta così». È il Salento dei tantissimi volontari che dedicano buona parte del loro tempo libero a pulire. Lo fanno non per finire sui giornali, come pure qualcuno ha detto, ma lo fanno perché credono nel piccolo contributo personale che può rendere questo mondo un posto migliore da lasciare ai nostri figli.
Per tante domeniche (e qualche sabato) quel bel Salento si è alzato di buon'ora e si è ritrovato. E alla fine di ogni faticosa giornata di raccolta è stata una festa. Come quella di ieri mattina a Casalabate, terminata con un gelato vista mare, sedicesima tappa di Sporchiamoci le mani, iniziativa portata avanti in tutto il territorio con Legambiente Puglia che sin dall'inizio ha sposato il nostro progetto.

Quella di ieri doveva essere, appunto, l'ultima tappa dell'iniziativa che dal 24 marzo ha raccolto 600 quintali di rifiuti, spostandosi dalle campagne alle spiagge. Ma il vantaggio di quando non c'è alcun accordo formale è che si può derogare alle scadenze senza alcuna difficoltà: così questa mattina ci sarà la tappa di Casarano e nel prossimo weekend quelle di Matino e Ugento.

La campagna di pulizia è partita che era appena iniziata la primavera, ha fatto i primi passi incerti sotto il sole di Gallipoli. Da lì ha continuato sempre più spedita, tirandosi dietro sempre più persone, raccogliendo consenso ma soprattutto facendo da sprone, contribuendo nel suo piccolo a risvegliare le coscienze, a dare una scossa anche ai Comuni, un po' rassegnati nella lotta sempre impari contro gli sporcaccioni di turno. Perché la lotta sembra davvero impari: a fine di ogni giornata di raccolta, la soddisfazione che si stampava in faccia con un sorriso per il lavoro fatto quasi sbiadiva non appena si saliva in auto e s'incrociava con gli occhi un'altra stradina sepolta dalla spazzatura. È un lavoro immane quello da fare: questa è la verità. Ma farsi spaventare dall'impresa non serve.

Quello che conta è aver intrapreso finalmente la giusta direzione: sono aumentati i controlli da parte delle forze dell'ordine che in queste settimane hanno portato al sequestro di tante discariche abusive, sono aumentati gli interventi di bonifica da parte dei Comuni, stanno aumentando anche le risorse che i sindaci stanno investendo per le fototrappole e stanno anche aumentando le multe. Anche la Provincia, dopo quattro anni, ha varato un piano estivo per ripulire le martoriate strade provinciali.
Sporchiamoci le mani ha fatto la sua piccola parte. Qualcuno ci ha anche copiato: benissimo, perché le cose belle e le cose buone vanno sempre copiate. E, magari, migliorate.
 
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