Sul New York Times il viaggio nel Salento: alla ricerca del segreto dell'appeal turistico

Sul New York Times il viaggio nel Salento: alla ricerca del segreto dell'appeal turistico
di Valeria BLANCO
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Venerdì 29 Luglio 2022, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 16:47

Tacco sì, ma a spillo. Ultimo lembo d'Italia, ma in grado di donare fascino e ricercatezza ad un Paese che è tra i più belli al mondo, proprio come il tacco a spillo, che conferisce eleganza a chi lo indossa. Così è definito il Salento nel lungo reportage pubblicato nei giorni scorsi nella sezione "Travel" del New York Times. Obiettivo: scoprire qual è il segreto dell'appeal turistico di questo lembo di Puglia che 15 anni fa, negli Usa, non conosceva nessuno, mentre oggi è in cima alla "wishlist" di gran parte degli americani. (Qui l'articolo originale)

Susan Wright, che firma il viaggio nell'estremo lembo d'Italia, approda nel Salento in primavera e coglie subito una caratteristica dei salentini: il meteo - e soprattutto il vento, sono al centro dei discorsi del venditore di frutta così come dell'uomo in giacca e cravatta che si può incrociare al bar.

Perché dal vento - Sciocco, Tramontana, Levante o Ponente - dipende l'intera giornata estiva. Intanto, perché si sceglie se fare il bagno sullo Ionio o sull'Adriatico e poi, se il vento è così forte da sollevare la sabbia, si può optare per la visita di un centro storico.

Prima tappa: Lecce

Prima tappa è Lecce, che con le sue 40 chiese "dà il meglio di sé nell'ora prima del tramonto, quando la luce dorata sembra illuminare gli edifici dall'interno". Ma è solo l'effetto della bianca pietra leccese sugli occhi di chi la vede per la prima volta. Dalle chiese ai locali del centro storico, la giornalista non smette di stupirsi: "Sembra uno speakeasy a Brooklyn, invece siamo nell'Italia del Sud". Una regione, la Puglia, che in un decennio - nota chi scrive - è passata da landa sconosciuta negli Usa a primo dei desideri nella lista dei viaggi di ogni americano.

Terra di conquista in passato e terra di conquista "gentile" anche nel presente: così descrive il Salento Susan Wright, che elenca alcune delle masserie acquistate da stranieri, riqualificate e poi trasformate in hotel di lusso e resort. Senza dimenticare i "volti noti" con residenza salentina come Helen Mirren, Meryl Streep e Gerard Depardieu.

Da una costa all'altra

Il viaggio alla ricerca del motivo dell'attrattività del Salento si sposta sulla Costa, a Castro precisamente, con la sua acqua tra smeraldo e turchese, per usare le parole dell'autrice del reportage che prima di un tuffo si concede quello che i turisti chiamano "Caffé leccese", ma che per gli "indigeni" è semplicemente un "caffè in ghiaccio". Il viaggio prosegue: dagli Alimini a Gallipoli - dove Wright osserva coppie con abbigliamento griffato sbocciare bottiglie di Franciacorta - passando per  Punta Prosciutto, Torre San Giovanni, Porto Selvaggio.

Non manca nulla a questo viaggio: tappa a Galatina con la sua cattedrale (e un pasticciotto), poi Nardò con le sue innumerevoli chiese. Otranto, con il mosaico nella cattedrale e infine Tricase Porto e Tricase. Qui, in quella che definisce "forse la più bella cittadina del Salento", Susan Wright sembra trovare il segreto dell'appeal del Salento: "La gioia in molteplici forme".

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