Il Covid e un Natale senza mercatini: con il fiato sospeso 5mila commercianti salentini

Il Covid e un Natale senza mercatini: con il fiato sospeso 5mila commercianti salentini
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Lunedì 2 Novembre 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 10:26

Un intero settore che trema. Niente mercatini natalizi, niente affari. E lo spettro di una chiusura che rischia di far saltare il più prezioso dei mesi - dicembre - per un comparto che anche nel Salento genera fatturati molto importanti. Quasi 5mila aziende salentine che vivono di commercio ambulante in buona parte legato alle feste natalizie.


Ad un mese dall'Immacolata che tradizionalmente segna l'inizio del periodo natalizie non ci sono certezze. Anzi. Gli organizzatori dei mercatini sono in (pessimistica) attesa e le amministrazioni comunali cominciano già a mettere in conto che tutto possa saltare. C'è qualche eccezione, ma è troppo poco per salvare il settore che rischia il tracollo. A Lecce come negli altri centri salentini. E, ovviamente, nel resto del Paese.


I dati testimoniano l'ampiezza e la vitalità di un settore che in particolare in provincia di Lecce ha vissuto negli ultimi anni un periodo particolarmente florido: nuove rassegne, iniziative che si sono moltiplicate, mercatini che si sono allargati e via discorrendo. Un settore che soprattutto negli ultimi anni si è strutturato facendo crescere il giro d'affari e, ovviamente, generando posti di lavoro con numero tutt'altro che trascurabili. Un settore che vive molto d'estate, ovviamente, e poi nel periodo natalizio con l'esplosione dello shopping natalizio di strada. Dall'Immacolata, appunto, fino alla Befana.


In provincia di Lecce i commercianti ambulanti, per la precisione, sono 4.968: la fotografia statistica arriva dall'ultima analisi condotta da Davide Stasi, responsabile dell'Osservatorio Economico di Aforisma School of Management. Il rapporto prende in esame tutte le attività economiche con uno stato attivo, escludendo quelle fallite o cessate. Sono le attività iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecce. «Secondo la classificazione Ateco - spiega Stasi - l'intero settore del commercio al dettaglio è raggruppato all'interno della divisione 47, di cui si distinguono i gruppi da 47.1 a 47.7, che comprendono le attività di commercio al dettaglio in esercizi e i gruppi 47.8 e 47.9 che riguardano, invece, il commercio al di fuori dei negozi. Il gruppo 47.8 è quello che raggruppa tutte le attività di commercio al dettaglio di articoli nuovi o usati in banchi, di solito smontabili, collocati su una strada pubblica oppure in un posto fisso all'interno di un mercato.
Poi, ovviamente, ci sono i sottogruppi.

E ciascuno dimostra una sua vitalità nonostante alcuni cicli critici dell'economia di settore. In provincia di Lecce si contano 151 attività di commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande; 316 di prodotti ortofrutticoli; 43 di prodotti ittici; 29 di carne; 192 di altri prodotti alimentari e bevande non meglio classificati. Ci sono, poi, 121 attività di commercio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature; 563 quelle di tessuti, articoli tessili per la casa, articoli di abbigliamento; 142 quelle di sole calzature e pelletterie.


Più complessa la galassia di tutti gli altri prodotti ed articoli. Alto ad esempio - si parla di ben 1.200 aziende - il comparto degli articoli di chincaglieria e bigiotteria. Come pure sono 1.477 le aziende di altri articoli come libri, giocattoli e registrazioni musicali e video; 66 di commercio ambulante di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; 41 di profumi e cosmetici, saponi, detersivi ed altri detergenti per qualsiasi uso. Ben 550, invece, le attività di vendita di altri prodotti ed articoli non meglio classificati.


C'è, poi, un comparto a sè che nel Salento vanta una lunga tradizione: le luminarie sempre più utilizzate tra feste patronali e, appunto, periodo natalizio. Le imprese sono 89 e il numero è tutt'altro che basso. Questa la suddivisione: 10 fabbricazione di apparecchiature per illuminazione; 14 fabbricazione di altre apparecchiature per illuminazione; 35 noleggio di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli senza operatore (palchi, stand, impianti luce, strumenti di amplificazione sonora, addobbi luminosi); 30 noleggio senza operatore di altre macchine ed attrezzature non meglio classificati. Imprese che, pure, sono costretti a fare i conti con la pandemia che blocca i festeggiamenti e impone il risparmio alle amministrazioni e agli organizzatori di eventi.

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