Il ritorno di Narracci: guiderà l’Asl di Lecce. Finisce l’era Melli

Il ritorno di Narracci: guiderà l’Asl di Lecce. Finisce l’era Melli
di Maddalena MONGIÒ
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Venerdì 12 Gennaio 2018, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 16:41
Chi va e chi torna. E il ritorno è quello di Ottavio Narracci: nelle prossime ore la nomina direttore generale dell’Asl. È il manager scelto dal governatore Michele Emiliano per guidare la sanità in provincia di Lecce dove ha già ricoperto l’incarico di direttore sanitario quando il dg era Valdo Mellone. Qualche anno fa, neanche tanto. Chi lascia è Silvana Melli, direttore generale per quasi due anni: torna a Taranto per occuparsi di politiche regionali negli uffici dell’Aress.
È tutto pronto. Carte da firmare comprese e nella giornata di oggi Narracci è atteso a Bari. La giunta regionale lo designerà nella seduta di oggi. Una nomina di cui, in Asl, si parlava già nel 2014, alla scadenza del mandato dell’allora direttore generale Valdo Mellone, ma in quella fase il cerchio non si chiuse. A delibera già scritta e con il nome di Narracci su Lecce i giochi si ribaltarono in piena giunta - questo raccontano le cronache - e il manager di Fasano fu destinato alla direzione della Bat. E, cioè, Barletta, Andria e Trani.
Pare che a convincere il presidente Emiliano sia stata la lunga esperienza dell’attuale dg della Bat e il fatto che conosca bene il sistema sanitario salentino. La differenza nella scelta, quindi, è maturata sulla necessità di dare risposte immediate, anche in termini organizzativi, agli ospedali e alla medicina del territorio. E non solo. Una scelta che, dicono gli addetti ai lavori, è gradita nel mondo della sanità.
 
I prossimi saranno mesi cruciali perché si dovrà mettere mano al Piano di riordino ospedaliero e Narracci ha già collaudato un metodo di concertazione, nell’Asl della Bat, che gli ha consentito di dismettere l’ospedale di Andria per riconvertirlo in Presidio territoriale di assistenza, il primo aperto in un capoluogo, con il pieno assenso dell’amministrazione comunale con la quale è stato stipulato un apposito Protocollo d’intesa.
Il Piano di riordino è uno dei punti caldi della futura agenda del manager brindisino, ma certo non l’unico. Un elenco di criticità lo ha presentato anche il presidente dell’Ordine dei medici, Donato De Giorgi, e il suo vice Luigi Peccarisi, al direttore sanitario, Antonio Sanguedolce, con l’impegno reciproco di abbattere le liste d’attesa, umanizzare le cure e aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Tema anche questo bollente per le continue aggressioni nei pronto soccorso (l’ultima in ordine di tempo a Galatina condita da un “Vi facciamo vedere chi siamo”), in guardia medica e nei reparti.
Mettere mano al Piano di riordino, nella sua interezza, potrebbe voler dire risolvere problemi che oggi stanno mettendo in ginocchio gli ospedali con le extralocazioni e il blocco dei ricoveri programmati. Se non si procederà solo con i tagli dovranno essere aperti i reparti per la lungodegenza e le unità di degenza territoriale, nei Presidi territoriali di assistenza (oggi previsti sulla carta e non concretizzati), ma fondamentale sarà anche la riorganizzazione del personale. Questo e molto altro aspetta Narracci.
La nomina coincide con la chiusura anticipata del mandato del dg Melli che andrà a coordinare il Centro Salute Ambiente di Taranto a parità di compenso (aspetto questo che sino a quando non è stato risolto in tal senso ha congelato il cambio al vertice) e con un percorso studiato ad hoc tra Aress e Arpa.
Aress perché ha competenza sul progetto Csa, Arpa perché in precedenza ha ottenuto una dotazione finanziaria per rafforzare la sua presenza nell’organismo e dare risposte più incisive in tema di prevenzione. A metà settembre l’annuncio della Regione sul trasferimento di Melli all’Ircss di Castellana Grotte. Poi il parere negativo della ministra Beatrice Lorenzin che ha mandato all’aria quello che poteva sembrare anche scontato. E, alla fine, la corsa per trovare una soluzione con compenso similare a quello oggi riconosciuto a chi siede al vertice delle Asl. La matassa è stata sbrogliata e la Melli, in età da pensione, avrà uno stipendio sino alla scadenza del contratto fissata per marzo 2019.
Si volta pagina e già si inseguono le voci sui due nomi che chiudono la direzione strategica. I contratti del direttore sanitario, Antonio Sanguedolce, e del direttore amministrativo, Antonio Pastore, scadono a febbraio 2019. Che, quindi, potrebbero rimanere in sella. Ma per saperne di più bisognerà aspettare l’insediamento di Narracci.
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