«I partigiani? Tutti morti. L'Anpi inutile»
Bufera sul sindaco: «Sei un neofascista»

«I partigiani? Tutti morti. L'Anpi inutile» Bufera sul sindaco: «Sei un neofascista»
di Giuseppe Tarantino
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Martedì 1 Maggio 2018, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 13:15
Una fiaccolata, patrocinata dal Comune, in memoria di Sergio Ramelli, il ragazzo milanese del Fronte della Gioventù ucciso il 29 aprile del 1975, a soli 18 anni, da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare e a Nardò si accende lo scontro – verbale - tra il sindaco Pippi Mellone e l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia.
«L’Anpi non ha più motivo di esistere: i partigiani sono tutti morti. Abbiamo manifestato contro ogni forma di violenza politica fomentata da cattivi maestri», ha commentato il sindaco Mellone al termine della fiaccolata. La replica dell’Anpi: «È una provocazione del sindaco dei pochi che porta avanti un’ideologia che la nostra Costituzione condanna da sempre».

Il sindaco di Nardò Pippi Mellone

Non ci sono stati saluti romani, simboli neofascisti o di formazioni dell’estrema destra, alla manifestazione organizzata dal movimento “Andare Oltre”, che fa capo al sindaco Pippi Mellone, che domenica sera si è svolta a Nardò. Solo un Tricolore e uno striscione con su scritto “Ciao Sergio” capeggiavano una fiaccolata pacifica, che non ha registrato disordini. In 150 hanno partecipato, silenziosi, al corteo che ha attraversato le vie della città controllato dalle forze dell’ordine.
Nei giorni precedenti, il clima si era surriscaldato quando l’Anpi provinciale, attaccando il primo cittadino di Nardò per non aver partecipato alle manifestazioni del 25 aprile, aveva definito la manifestazione in programma «una provocatoria parata neofascista», invitando alla mobilitazione «gli antifascisti di Nardò e della provincia di Lecce». Il sindaco, che ha partecipato alla fiaccolata, risponde a muso duro alle critiche: «L’Anpi non ha più ragione d’esistere, visto che ormai i partigiani credo siano morti tutti. Esiste solo per incassare contributi pubblici. La nostra non era e non è stata una manifestazione neofascista, ma un momento, che ripetiamo da anni, per ricordare un ragazzo ucciso in una stagione di violenza che oggi qualche “cattivo maestro” vorrebbe far tornare alla ribalta. Un’iniziativa – continua - contro ogni forma di violenza politica. A Nardó, per iniziativa della nostra amministrazione, esistono vie intitolate a Walter Rossi e Giorgiana Masi. Abbiamo dato ampia prova di condannare qualsiasi forma di violenza da qualunque parte provenga. Quelli dell’Anpi si preoccupino, piuttosto di condannare loro la violenza politica di ogni colore, invece di preoccuparsi delle iniziative altrui».
La sezione di Nardò dell’Anpi, non raccoglie la provocazione di Mellone: «Si professa sindaco di tutti - scrivono dall’associazione - ma non svolge i suoi doveri istituzionali snobbando la manifestazione del 25 per due anni. Non è un interlocutore adatto ad interagire con l’Anpi, a causa della sua cultura politica che si è dimostrata più volte di stampo neofascista. Il sindaco di tutti è, pertanto, il sindaco dei pochi, che continuano a portare avanti un’ideologia che la nostra Costituzione condanna. L’ Anpi Nardò non scende a provocazioni di dubbia utilità e si esprimerà sull’atteggiamento di questa amministrazione nei tempi e nei modi più opportuni, dando voce a tutti coloro che si riconoscono antifascisti e dimostrando che i valori antifascisti non sono oggetto di scambio di consensi»
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