La Corte di Cassazione annulla la multa effettuata con telelaser dalla Polizia Municipale di Nardò, evidenziando come la verifica periodica dell'apparecchio debba essere sempre convalidata da laboratori accreditati.
Il documento:
ord. cassazione telelaser nardò 24212-21 apparecchio certicazione valida taratura_08200439.pdf
Può essere annullata, dunque, la multa per eccesso di velocità rilevata con l'apparecchio telelaser se la prova della verifica periodica non è convalidata da un laboratorio accreditato. Non solo: la corte d'appello di Lecce - hanno stabilito i giudici della Suprema Corte - non può ammettere il nuovo certificato, anche se valido, se il Comune di Nardò non prova di non averlo potuto proporre in primo grado per causa a esso non imputabile. Lo ha stabilito la sesta sezione civile della Cassazione con l'ordinanza 24212/21 depositata oggi.
Un automobilista ha proposto opposizione contro una multa per eccesso di velocità rilevata con un apparecchio telelaser.
Per il Palazzaccio il motivo è fondato. «Secondo la Suprema corte, infatti - evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - si è configurato l'error in procedendo perché nel giudizio di appello è vietata l'ammissione di nuovi mezzi di prova, senza che assuma rilevanza l'indispensabilità degli stessi. Ma rimane la possibilità di dimostrare di non aver potuto proporli o produrli nel giudizio di primo grado per causa a essa non imputabile. Cosa che, nella specie, non ha fatto il Comune».