Nardò, «Lei è il figlio del male assoluto»: condannato per diffamazione il sindaco Mellone. Dovrà risarcire i genitori del consigliere Pd

Nardò, «Lei è il figlio del male assoluto»: condannato per diffamazione il sindaco Mellone. Dovrà risarcire i genitori del consigliere Pd
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 23:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:06

Pippi Mellone, confermato sindaco di Nardò, dovrà risarcire la famiglia Siciliano per quella frase detta nell'Aula consiliare a marzo del 2019: «Lei - disse il primo cittadino, rivolto al consigliere di minoranza Lorenzo Siciliano - è il figlio del male assoluto», con un esplicito riferimento al padre del consigliere, Giovanni, anch'egli amministratore del comune negli anni in cui si discuteva della discarica di Castellino. Proprio l'impianto, oggi dismesso, era al centro del dibattito in Aula, nel momento in cui Mellone inveì contro Siciliano: «Pagliaccio - aggiunse il primo cittadino - quella discarica porta il nome della tua famiglia». Dichiarazioni che, per il giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, Fabrizio Malagnino, sono meritevoli di condanna perché gravemente diffamatorie: Mellone dovrà pagare 800 euro di multa e le spese processuali (pena sospesa), oltre a una provvisionale di 6.000 euro ai genitori di Siciliano. Il giudice penale ha rinviato infine al civile la quantificazione eventuale di danni aggiuntivi. 

Si tratta - va precisato - del primo grado di giudizio in questo processo per diffamazione aggravata, partito dopo la querela della famiglia Siciliano, padre, madre e figlio.

Quanto basta, però, per riaccendere il dibattito politico in una città già molto vivace, come Nardò, finita più volte - e anche in quel caso specifico - sulle pagine delle cronache nazionali proprio per le iniziative o le invettive del sindaco Mellone. Invettiva che, contro Siciliano, fu durissima: nel video del Consiglio che in poche ore divenne virale, si sente poco distintamente il consigliere argomentare sui rifiuti e la Tari, quando poi Mellone sbotta. «Ho avuto fin troppa pazienza con lei, figlio di papà. Lei è il figlio del male assoluto, lei è il figlio del male. La discarica di Castellino porta il nome della tua famiglia. La responsabilità della discarica di Castellino è vostra. Non parlate di discariche perché siete colpevoli in questa città, la gente sa cosa siete».

La sentenza

«E' evidente - scrive nel dispositivo di sentenza il giudice Malagnino - la carica lesiva della dignità delle vittime insita nell'accertata aggressione verbale di cui si discute: delle stesse sono stati violati, in modo grave e violento, i più sensibili ed intimi aspetti della personalità, della sfera intima e professionale e quella degli affetti familiari, sino ad essere addirittura descritte come il male assoluto».

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