Per la morte nei campi, a Nardò, di un bracciante sudanese, la Corte d'Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Maria Francesca Mariano) ha inflitto 14 anni e sei mesi di reclusione a Giuseppe Mariano, di Porto Cesareo, datore di lavoro e titolare di fatto di un’azienda agricola e Elsalih Mohamed conosciuto con il nome di Sale, indicato come l’effettivo reclutatore della manodopera straniera. Il pm titolare del fasicolo, Francesca Miglietta, nella scorsa udienza aveva invocato 11 anni e sei mesi.
La ricostruzione
Secondo quanto emerse dalle indagini la vittima, il 47enne Muhamed Abdullah, addetto alla raccolta di pomodori, era fra coloro che venivano sottoposti a ritmi sfiancanti per 10-12 ore di seguito.
I risarcimenti
I due imputati sono stati anche condannati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 50mila euro per i famigliari. Oltre alla moglie e la figlia erano costituite la Cgil di Lecce, la Mutti e Conserve Italia. La Corte ha anche disposto la trasmissione degli atti al pm per quattro testi sentiti in aula, per valutare eventuali ipotesi di falsa testimonianza.