Assenteismo al Comune di Nardò: condannati capitano in pensione e assistente

Il Municipio di Nardò
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 08:48

Assenteismo al Comune di Nardò, un anno ed un anno e mezzo di reclusione sono stati inflitti rispettivamente  al capitano in pensione della polizia municipale, Nicola Dell'Angelo Custode, 69 anni, ed all'assistente Maria Antonietta Carrieri, 55 anni. La sentenza dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente-relatore Fabrizio Malagnino) ha respinto le richieste di assoluzione arrivate dal pubblico ministero Paola Guglielmi e dagli avvocati difensori Luigi Corvaglia e Tommaso Valente.

La carrieri è stata condannata per truffa e peculato, Dell'Angelo Custode per la sola truffa. Assolti entrambi dalle accuse di falso e di un'altra ipotesi di truffa. Il dispositivo della sentenza ha previsto inoltre la sospensione della pena e l'interdizione per cinque anni dagli uffici pubblici.

Il capitano Dell'Angelo Custode è accusato di aver strisciato il badge dell’assistente, per consentirle di assentarsi 17 volte durante i turni di lavoro. Anche il giorno di Natale del 2015, quando stare in servizio significava percepire lo straordinario, ha sostenuto l’inchiesta condotta dall'allora pubblico ministero Emilio Arnesano con i carabinieri della stazione di Nardò e la polizia municipale.

I militari controllarono gli orari di servizio della vigilessa Carriero ed il rapporto che l’avrebbe legata al capitano Dell’Angelo Custode, dopo aver ricevuto un esposto anonimo che raccontava dell’ufficiale benevolo con l’assistente al punto da coprire le sue assenze dal posto di lavoro.

Diciassette gli episodi constatati dagli investigatori: per i primi 12 il capitano risponde di aver strisciato il badge della collega nei giorni 26, 27 e 28 ottobre 2015, 11 e 23 novembre, 1, 2, 7, 15, 18 e 22 dicembre. Stessa contestazione per il giorno di Natale: quel 25 dicembre Dell’Angelo Custode avrebbe fatto risultare presente la Carriero fino alle 14, quando invece avrebbe terminato il servizio alle 12.50.

La sola Carriero, risponde anche di non aver completato l’orario di lavoro, pur avendo messo nero su bianco di aver svolto servizio regolarmente, nei giorni 3, 4, 5 e 6 febbraio 2016. E tutta l’attenzione riservatale dagli investigatori ha fatto sì che le fosse contestato anche l’uso dell’auto di servizio per scopi personali. Che in altri termini, nel linguaggio giuridico, si chiama peculato. Tre gli episodi contestati all’assistente Carriero: alle 13 del 26 maggio scorso, a fine servizio, avrebbe raggiunto Monteroni per fare rientro a Nardò alle 15. L’8 giugno la stessa Panda fu notata parcheggiata sotto la casa della vigilessa. E il 10 giugno la stessa auto di servizio lasciò alle 15.33 l’abitazione della Carriero per raggiungere Copertino ed infine Nardò dove giunse alle 15,56.

Tre mesi il termine indicato per il deposito delle motivazioni della sentenza.

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