Nardò, l'albero di Falcone consegnato al Comune

Nardò, l'albero di Falcone consegnato al Comune
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Giovedì 7 Aprile 2022, 15:52

L'albero di Falcone arriva anche a Nardò. Si tratta di una piantina di Ficus macrophillacolumnarismagnoleides e questa mattina è stata consegnata dai carabinieri forestali del nucleo tutela della biodiversità di San Cataldo nelle mani del sindaco Pippi Mellone e dell’assessore al verde pubblico Andrea Giuranna. Il ficus sarà ospitato proprio nella sede comunale, intitolata nel 2020 ai giudici Falcone e Borsellino.

"Un albero per il futuro"

L’albero di Falcone è il fulcro del progetto di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica, che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole e nei comuni italiani di circa 500 mila piantine. Nella piena consapevolezza dell’importanza degli alberi per il contenimento dei cambiamenti climatici e la conservazione ambientale. L’albero di Falcone, peraltro, è un simbolo dell’impegno dello Stato nella lotta alle mafie.

Alcune gemme del famoso Ficus che cresce nei pressi della casa palermitana del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia (e dove dopo la sua morte la gente attacca biglietti contro la mafia) sono state prelevate grazie alla collaborazione fra carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (Arezzo). Il Centro, all’avanguardia in Europa nello studio e conservazione di specie forestali autoctone, è riuscito a riprodurre l’albero per generare piccole piante da donare appunto in tutta Italia.

La cerimonia

La cerimonia di consegna si è svolta questa mattina. Sono intervenuti, oltre al sindaco Pippi Mellone e all’assessore Andrea Giuranna, il comandante della stazione dei Carabinieri di Nardò Vito De Giorgi, il presidente del Consiglio comunale Antonio Tondo, gli assessori Maria Grazia Sodero, Oronzo Capoti e Sara D'Ostuni, i consiglieri comunali Augusto Greco e Giuseppe Verardi.
 

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