Mura urbiche, fiume di folla per l'apertura del parco

Mura urbiche, fiume di folla per l'apertura del parco
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Sabato 22 Dicembre 2018, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 20:23

di Stefania DE CESARE
Lecce può sorridere. Il Parco delle Mura e il giardino di Palazzo Giaconia tornano a vivere e la città riconquista un altro pezzo di storia. Un bel regalo di Natale per i tanti leccesi presenti ieri all'inaugurazione, impazienti di poter ammirare un volto del capoluogo nascosto da tempo. A più di un anno dal recupero della cinta dell'urbe, adesso si apre un nuovo capitolo per l'ingresso nord della città che recupera due importanti aree verdi.
«Restituiamo bellezza a Lecce - ha dichiarato il sindaco Carlo Salvemini -. Negli ultimi 25 anni, indipendentemente da chi ha governato la città, c'è stato un filo seguito da tutti ovvero investire nel recupero del patrimonio. Oggi la città storica inizia da qui. Il parco si collega con Belloluogo, il cimitero Monumentale e il complesso degli Olivetani creando un nuovo itinerario attraverso la Lecce antica». Il percorso seguito ieri dalle autorità - presenti anche gli ex amministratori Paolo Perrone, Adriana Poli Bortone e Gaetano Messuti - e dai tecnici che hanno redatto e realizzato il progetto - come l'architetto Patrizia Erroi, il paesaggista Gianluca Tramutola, l'architetto Andrea Ingrosso e il professore Paul Arthur - si è sviluppato lungo tutto il nuovo tratto portato alla luce: dal centro d'accoglienza nell'ex comando dei vigili al giardino Giaconia, passando dall'area verde delle mura. Un viaggio all'imbrunire, quando le luci al led illuminano la pietra e aggiungono valore al restauro. Mai come ieri le Mura sono state così popolate dai cittadini, che hanno affollato ogni angolo e scattato fotografie con un entusiasmo di chi aspetta da tempo di poter ammirare un gioiello dimenticato.
«È un giorno importante ma questo è solo il primo passo - ha aggiunto il vicesindaco Alessandro Delli Noci -. Stiamo completando la fase di virtualizzazione delle mura, che dovrebbe terminare a febbraio, per raccontare la storia di com'era attraverso la tecnologia. Ora parte una nuova sfida. Quella di completare il recupero, con il terzo e quarto lotto ovvero con la parte retrostante di Palazzo Giaconia e del circolo tennis. È inimmaginabile che una tribuna sia appoggiata sulle mura della città. Rivediamo quegli spazi, non eliminando lo sport ma integrandolo in un contesto differente». I lavori del secondo lotto, dal costo complessivo di 4.172.000 euro a valere sui fondi POIn/FESR e del PAC, sono stati eseguiti dall'impresa Mello srl e hanno riguardato il restauro di un ulteriore tratto di cinta muraria, la sistemazione dell'area antistante i Bastioni ed ex Carlo Pranzo, il completamento dello svuotamento del fossato e il recupero del giardino storico di Palazzo Giaconia.
Nell'area dell'ex Carlo Pranzo, gli scavi archeologici hanno fatto emergere una porzione di strada romana il cui tracciato è stato interrotto in età medioevale dalla costruzione di un sistema difensivo del quale sono visibili alcune testimonianze. A tali presenze monumentali si sono aggiunti altri ritrovamenti, tra i quali i resti delle strutture murarie del campo Polisportivo Gino Buttazzi e del centro polisportivo Achille Starace. L'interno del giardino Giaconia - che sarà possibile visitare fino all'epifania ogni giorno dalle 9 alle 22 - è stato ricostruito preservando i caratteri propri dei giardini murati cittadini. Si è proceduto al recupero e la ricollocazione di tutti gli elementi lapidei ritrovati, quali le cordonature in pietra leccese poste a delimitazione delle aiuole, la ricostituzione della scala posta all'estremità nord al confine con l'ex Convento di San Francesco, la ripavimentazione in lastre di pietra leccese delle piazzole esistenti, la ricomposizione della balaustra in pietra e la ricostituzione delle grandi fioriere in pietra leccese che un tempo adornavano il giardino. È stato recuperato il camminamento superiore della Cinta muraria e nella ricostituzione del colonnato in pietra leccese e del pergolato in ferro. Sono stati scoperti e annessi al percorso anche due grottoni, uno dei quali ha svelato pareti interne affrescate. Le nuove aree potranno vivere anche di sera grazie all'illuminazione artistica ad hoc, così che tutti possano godere di una visuale fra le più suggestive della città.


"Lecce oggi è più bella", ha scritto sui social Carlo Salvemini. In effetti il colpo d'occhio dai bastioni, ingresso nord della città, oggi cambia del tuttola prospettiva.


 

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