Muore improvvisamente a 40 anni, la famiglia dona fegato, cornee, reni e cuore

Muore improvvisamente a 40 anni, la famiglia dona fegato, cornee, reni e cuore
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Domenica 9 Ottobre 2022, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 11:37

Si è conclusa da poco, nel Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce, una donazione multiorgano da parte di un uomo di 40 anni di Nardò, deceduto nei giorni scorsi nel reparto di Anestesia e Rianimazione per emorragia cerebrale spontanea. Dopo il rilievo clinico e strumentale di morte encefalica, i genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi. L’uomo ha donato fegato, reni, cornee e cuore. La persona deceduta è Cristian Calignano, molto noto a Nardò non solo perché titolare di uno studio creativo, ma anche perché impegnato nel sociale e tra i fondatori della locale sezione dell'Arci.

L'addio sui social

Sono centinaia i messaggi di addio a Cristian che affollano i social, primo tra tutti quello del sindaco Pippi Mellone. «Questa proprio non ce l'aspettavamo.

Te ne sei andato all'improvviso - scrive il primo cittadino - donando agli altri anche oltre l'ultimo respiro. Spero che chiunque riceverà i tuoi organi, prenda da te anche quella scintilla creativa che ti ha reso sempre speciale». 

E' uno degli amici a raccontare la storia di Cristian, un guerriero che non si era mai arreso. «Cristian - racconta - ha accusato un malore giovedì scorso. I suoi familiari lo hanno trovato esanime. La corsa in ospedale si è rivelata inutile perché, nonostante il ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Lecce, i medici hanno rilevato la perdita dell’attività cerebrale a causa di una profonda emorragia». Affetto da una grave malattia ereditaria del sangue, la talassemia, Calignano aveva sempre rivendicato il suo diritto di affermarsi e lavorare. Per questo motivo, sin da giovanissimo, aveva rinunciato a forme di assistenzialismo da parte dello Stato, preferendo evitare di ricorrere all’indennità di accompagnamento per tirare avanti. Oltre 500 euro che avrebbero fatto comodo a chiunque, anche poi praticando lavoretti saltuari. Aveva fondato il suo studio, lo studio Urban982, «un piccolo laboratorio da “inventore”. Un creativo dotato di inventiva e manualità in grado di giostrare con le arti visive, con l’elettronica, con la grafica e la pubblicità». 

La speranza di una cura


Nelle ultime settimane, poi, la speranza alimentata da una cura speciale per la sua malattia, «aveva dissipato quel velo di tristezza ed introversione che a volte era possibile intravedere. E la gioia per questa novità così incoraggiante si sommava, come cifra umana, al rispetto verso gli altri». Una speranza però volata via a causa del malore improvviso da cui Cristian non si è più ripreso. 


Fondatore del circolo Arci di Nardò, spesso impegnato nelle battaglie civili della sua zona e osservatore acuto delle vicende politiche, faceva dell’attenzione al prossimo, chiunque fosse, un valore fondante del suo vivere quotidiano. «E così è finita - scrivono gli amici - se di fine si può parlare e non di un nuovo inizio. Altri “fratelli” riceveranno il suo fegato, i reni, le sue cornee. Già espiantate per vedere il mondo, presto, coi suoi occhi. Poi, probabilmente, anche il cuore, non appena una equipe specializzata sarà a Lecce per procedere al nuovo espianto. Lunedì potrebbero essere celebrati i funerali nella sua città, circondato, come appare spesso in tantissime foto, da tutti i suoi amici».

L'equipe


Il prelievo ha impegnato gli operatori del Reparto di Anestesia e Rianimazione - diretto dal dottore Giuseppe Pulito - coadiuvati da medici di diverse discipline e infermieri di sala operatoria e dalla Direzione medica del Fazzi diretto dal dottore Carlo Leo. Coordinatrice del percorso di donazioni organi è la dottoressa Donatella Mastria. La Direzione strategica ringrazia tutti gli operatori che hanno reso possibile un’operazione così complessa ed esprime cordoglio ai familiari dell'uomo che in un momento di grande dolore hanno assunto una decisione di grande umanità e generosità.

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