Multe salate con il photored, primo stop del prefetto

Multe salate con il photored, primo stop del prefetto
di Valeria BLANCO
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Domenica 15 Dicembre 2019, 06:55
Tra multe elevate dagli autovelox e sanzioni derivanti dall’occhio elettronico del photored, non c’è pace per gli automobilisti salentini. Che però, sempre più spesso, vedono le loro ragioni riconosciute e le multe annullate. L’ultima “vittoria” in ordine di tempo è la notifica del decreto di archiviazione del prefetto relativo a due verbali elevati allo stesso automobilista assistito dallo Sportello dei Diritti, lo scorso gennaio, dall’ormai famigerato photored di San Cesario.

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Un’archiviazione che, però, non basta a convincere il sindaco Fernando Coppola a fare marcia indietro: «Il photored - conferma al telefono - resta lì dov’è». Appena qualche settimana fa, invece, l’Adusbef aveva segnalato una decina di ricorsi vinti dinanzi al Giudice di Pace relativi allo stesso photored e in relazione ai quali, però, annullata la sanzione principale, era rimasta in piedi la sanzione accessoria per la mancata comunicazione del nome del guidatore. Cosa che, in mancanza di una revoca in autotutela, porterà a un nuovo ricorso allo stesso Giudice di Pace. Vittorioso anche qualche automobilista che ha presentato ricorso contro la multa scattata sulla base di una rilevazione dell’autovelox a postazione fissa di Melpignano: appena qualche giorno fa il giudice di Pace ha annullato una sanzione in quanto l’apparecchiatura sarebbe provvista di sola approvazione e non anche omologazione. Ma anche in questo caso la battaglia legale andrà avanti perché, come ha ribadito il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo, «ci sono numerose circolari che spiegano che i termini approvazione e omologazione sono sinonimi».

Intanto, il photored di San Cesario, che ha sanzionato centinaia se non addirittura migliaia di cittadini, ha incassato un’altra “bocciatura”. Questa volta l’archiviazione è arrivata dal prefetto, che si è espresso a seguito della richiesta di un cittadino che aveva ricevuto ben due verbali e che si è avvalso del supporto dello sportello dei Diritti di Giovanni D’Agata. La novità è duplice: da un lato, per la prima volta ad esprimersi è stato non un giudice, ma il massimo rappresentante del Governo sul territorio. Dall’altro, il ricorso al prefetto è meno oneroso rispetto a quello al Giudice di Pace, cui si può comunque adire in seconda istanza, e questo potrebbe convincere altri automobilisti a tentare questa strada.

«Molti automobilisti - si legge in una nota dello Sportello dei Diritti - si sono rivolti a noi che, come da anni a questa parte in fattispecie simili, assistiamo gli automobilisti innanzi al Prefetto». Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’archiviazione dei due verbali arrivata nei giorni scorsi «è una buona notizia perché finalmente, dopo le esortazioni che la nostra associazione ha da sempre rivolto verso l’autorità amministrativa gerarchicamente sovraordinata ad una verifica approfondita della correttezza dell’iter procedimentale seguito dagli enti accertatori di violazioni con apparecchiature elettroniche, ne ha censurato l’operato senza necessità di rivolgersi alla Giustizia, con un’evidente riduzione di costi e senza ingolfare l’Ufficio del Giudice di Pace di Lecce che, nel caso in questione, si è visto coinvolto anche in diatribe strumentali».
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