Stretta sui negozi trasformati in pub: stop a cinque locali

Stretta sui negozi trasformati in pub: stop a cinque locali
di Stefania DE CESARE
4 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Settembre 2021, 05:00

Locali “fuorilegge” per le nuove norme sulla ristorazione: dopo le multe, scattano le prime chiusure temporanee. Stop per cinque locali del centro storico senza i requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande rispetto agli obblighi della normativa per la riconversione delle cosidette “salumerie”. E, nel frattempo, continuano i controlli: aumentano i verbali per tavolini e sedie oltre i limiti.

 

Controlli senza sosta sui locali "irregolari

 
Prosegue senza sosta l’attività di controllo sui pubblici esercizi della movida leccese. Gli agenti della Polizia locale, insieme con i settori Attività produttive e Urbanistica, hanno intensificato nelle ultime settimana i pattugliamenti per mettere un freno alle irregolarità della movida selvaggia e “stanare” chi lavora senza rispettare le regole. I controlli sono mirati alla verifica dei requisiti specifici richiesti per la somministrazione di alimenti e bevande, anche a fronte del recente aggiornamento delle norme tecniche di attuazione del Prg, e che prescrive precisi requisiti igienico-sanitari per l’esercizio di tale attività.
Negli ultimi giorni cinque i locali che, inizialmente autorizzati dal Comune come negozi di vicinato, si sono poi trasformati in veri e propri pub o piccole locande offrendo alla loro clientela servizi che non potrebbero proporre. Da qui il provvedimento di chiusura temporanea dell’attività. 

 

Alimenti e bevande senza autorizzazione: la mappa

 
C’è un esercizio di via Umberto I (a ridosso di Santa Croce) il cui titolare è stato “pizzicato” per aver occupato il suolo pubblico mediante tavoli e sedie senza titolo autorizzativo. Il locale era stato sanzionato già lo scorso 11 agosto e da una seconda verifica, eseguita negli ultimi giorni, gli hanno accertato, tramite rilievo fotografico, attività irregolare. È scattata (ordinanza del comandante Donato Zacheo) la chiusura temporanea di 5 giorni. 
Stessa sorte anche per un altro esercizio di vicinato di viale Università il cui gestore è stato sanzionato per aver occupato il suolo pubblico con 6 tavoli e 21 sedie destinati alla sosta degli avventori. Anche in questo caso, in due occasioni diversi (11 e 26 agosto) i vigili hanno riscontrato l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Il locale dovrà scontare una sospensione di 10 giorni anche in virtù di una violazione del Regolamento comunale. 
Come si legge nel provvedimento, in questo caso a firma del dirigente Attività produttive Salvatore Laudisa, durante due diversi sopralluoghi il titolare dell’attività ha offerto ai suoi clienti intrattenimento musicale in assenza di autorizzazioni. I due locali non sono gli unici ad essere stati raggiunti dal provvedimento di chiusura. 
Nello scorse settimane, infatti, è toccato ad altre tre attività della movida situate in via Umberto I e via Idomeneo e in via D’Aragona (è la strada che collega porta San Biagio a piazzetta Santa Chiara). Chiusure, ma anche multe salate. In particolare, nel caso della sanzione da 5mila euro per un locale di via Umberto I, l’esercizio è stato raggiunto da un “provvedimento di cessazione di attività abusiva di somministrazione di alimenti e bevande” in quanto il proprietario aveva trasformato l’esercizio al dettaglio di generi alimentari in un classico locale da somministrazione: come si legge nel provvedimento di chiusura, “la somministrazione era rivolta ai numerosi avventori, accomodati ai tavoli (regolarmente apparecchiati) e posizionati all’esterno dell’immobile, su area pubblica, ai quali il personale dipendente serviva pietanze in piatti in ceramica; mentre all’interno del locale si rilevava la presenza di un banco mescita, allestito con numerose bottiglie aperte, dietro cui altro personale dipendente era intento alla preparazione di cocktails da servire agli avventori presenti”. 
La “palese trasformazione” è stata riscontrata “in assenza di specifica e regolare Scia al Suap del Comune di Lecce” ed è costata cara al titolare che adesso dovrà pagare una sanzione di 5mila euro. 

Controlli anche sui tavolini "allargati"

 

Nel frattempo proseguono i controlli serrati anche per i tavolini “allargati” ovvero quei locali che, in barba alle regole, posizionano i loro arredi oltre gli spazi consentiti.

I casi degli ultimi giorni riguardano tre locali - due di via Di Biccari, a pochi passi da piazza Sant’Oronzo, e uno di via Degli Ammirati (a pochi passi dal Duomo): entambi sanzionati con una multa di 206,58 euro. Verbali che vanno ad aggiungersi ad altri casi rilevati ad agosto. «L’obiettivo è quello di tutelare il centro storico, che deve essere sì un luogo vivo ma sempre nel rispetto delle regole – dichiara l’assessore alla Polizia Locale, Sergio Signore – e i controlli continueranno anche nei prossimi giorni. Gli agenti verificheranno la sussistenza dei requisiti per operare la somministrazione e il rispetto preciso delle superfici autorizzate per l’occupazione di suolo pubblico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA