Moustapha Cissé, dalla squadra dei rifugiati al sogno Atalanta: ecco il nuovo Mbappè

Moustapha Cissé, dalla squadra dei rifugiati al sogno Atalanta: ecco il nuovo Mbappè
di Andrea TAFURO
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Venerdì 4 Marzo 2022, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 10:07

Dalla Rinascita Refugees all'Atalanta sognando la serie A. È la storia del 19enne Moustapha Cissé, talento guineano, arrivato in Italia nel 2018 quando era ancora minorenne, ed ora, dopo tante partitelle sui campi del Salento alla grande chance del calcio professionistico. Nell'immediato però il ritorno a Lecce, per la sfida del campionato Primavera in programma sabato mattina al Via del Mare, dove Cissè sfiderà i pari età giallorossi e poi potrà riabbracciare il mister e i suoi vecchi compagni di squadra della Rinascita Refugees.

Il suo approdo in casa della Dea, segnato dal destino e dai tanti infortuni occorsi nel reparto d'attacco della squadra lombarda, è stato dirompente. Cissé ha esordito nella formazione Primavera il 20 febbraio scorso contro la Sampdoria, giocando uno spezzone di gara, e dopo appena una settimana nel weekend successivo ha siglato i primi due gol contro il Milan.

I paragoni con Mbappè

Chi lo ha visto giocare lo paragona per caratteristiche atletiche e movimenti in campo al campione francese del Psg, Kylian Mbappè, e parla di lui come di un talento grezzo che potrebbe presto entrare nel giro della prima squadra di mister Gasperini. Un debutto da predestinato quindi, così come lo descrive l'avvocato salentino ed esperto di calcio, Roberto Nitto, che ha prestato la consulenza legale nell'operazione che ha portato il calciatore africano in maglia neroazzurra.
Con l'acquisto di Cissè, osservato speciale per oltre un anno e mezzo dall'area scouting del club lombardo, l'Atalanta ha occupato uno slot da extracomunitario per tesserarlo, scelta inusuale per un giocatore del settore giovanile, ma simile a quanto successo a Musa Barrow, comparso sulla scena del calcio dei grandi a febbraio 2017.

La favola 

Differente però il modo di arrivare al calciatore. Nessun settore giovanile ma un torneo estivo giocato con i Rinascita Refugees, la formazione leccese partecipante al campionato di Seconda Categoria e composta da richiedenti asilo e ospiti dei progetti Sprar/Sproimi. Prima di quella manifestazione la storia calcistica di Cissé era praticamente intonsa.
Il ragazzo dopo essere arrivato in Salento da minorenne, e ospitato in una casa famiglia a Carmiano, gestita dalla cooperativa Rinascita, pur allenandosi con i compagni di squadra presso la struttura sportiva Paradise non era mai sceso in campo per una gara ufficiale per delle difficoltà nella procedura di tesseramento degli extracomunitari nei campionati dilettantistici. Quindi, oltre un anno e mezzo fatto solo di allenamenti e partitelle tra amici. Poi l'occasione del torneo amatoriale, su un campo ad 11.

Era l'estate 2019, poco prima della pandemia, e mister Assan Lake, guida del team Refugees decide di mandarlo in campo.

Lo schiera in attacco e in pochi minuti, Cissè fa girare la testa agli avversari e mette a segno i gol vittoria. Quanto basta per far capire a tutti che il ragazzo aveva grandi qualità nei piedi. Da qui l'interesse di diverse squadre pugliesi e nazionali. Il ragazzo però deve attendere, non può scendere in campo senza tesseramento federale.

Intanto arriva la pandemia sanitaria, i campionati si fermano e i tempi si allungano. Quando tutto sembrava finito, nel gennaio scorso invece è arrivata ia svolta. L'Atalanta è in emergenza in attacco e chiama Cissè, che entrato in squadra impiega appena una settimana per mettere a segno le prime reti e farsi apprezzare dai suoi nuovi tifosi. Il tempo dirà se è sbocciato un nuovo campione. Intanto domani il ritorno in Salento per la sfida al Lecce e l'abbraccio a fine partita con i suoi ex compagni della Refugees.
«Sarà bello rivederlo in campo - afferma Vincenzo Nobile Mariano, direttore generale della squadra salentina -, Cissè è un attaccante moderno, dalle ottime potenzialità. L'approdo a Bergamo è il giusto riconoscimento alle qualità e alla perseveranza del ragazzo».
 

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