Morte della 15enne Luna Benedetto: «L'auto viaggiava in città a 112 k/h»

Morte della 15enne Luna Benedetto: «L'auto viaggiava in città a 112 k/h»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Gennaio 2022, 14:17

Potrebbe celebrarsi con il rito abbreviato il processo sulla tragedia della sera del 14 giugno di due anni quando a Lecce, in via Rapolla, perse la vita la studentessa di 15 anni Luna Benedetto. L'udienza preliminare di ieri nel Tribunale di viale Michele De Pietro è stata aggiornata al 17 febbraio per consentire all'avvocato Mauro Margarito, difensore dell'imputato M.T, 40 anni, di Melissano, di dotarsi di delega per dare il consenso a celebrare il processo con il rito che prevede la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna e l'impiego degli atti dell'accusa e della difesa senza il dibattimento.

Famiglia parte civile nel processo

Intanto si sono costituiti parte civile con l'avvocato Ladislao Massari i genitori del ragazzo che quella sera guidava la Vespa Piaggio travolta dalla Renault Megane condotta da M.T.

Lo scooter su cui trovava posto Luna Benedetto. Quel ragazzo rimasto in coma per dieci giorni e per questo l'imputato risponde anche di lesioni gravissime, oltre che di omicidio stradale. Dunque, il processo istruito dal giudice per l'udienza preliminare Giulia Proto dovrà stabilire la fondatezza le responsabilità contestate all'imputato: proveniva da San Cataldo quando investì lo scooter che stava attraversando viale Papa Giovanni Paolo II per immettersi in via Rapolla.

L'auto al più del doppio del limite orario

I due ragazzi, compagni di scuola al liceo Palmieri, stavano rientrando a casa con le pizze quando quell'auto - sostiene questo il capo di imputazione - arrivò ad una velocità di 112 km/h in quel tratto di strada dove il limite è di 50 km/h. IO due ragazzi furono sbalzati in aria ed in avanti, Luna Benedetto morì sul colpo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA