Baby gang aggrediscono i coetanei: interviene la Procura

Baby gang aggrediscono i coetanei: interviene la Procura
di Andrea TAFURO
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:41

Aggressioni, minacce e vendita di sigarette tra minorenni. In zona Sacro Cuore a Monteroni, il quadro è preoccupante. L’attenzione delle istituzioni e delle forze dell’ordine è alta, ma dallo scorso novembre tra i giovanissimi si vive tra la paura a causa di una o più baby gang. Alcuni non escono più da soli, altri sono spaventati e si rifugiano in parrocchia o restano in casa.

In pochi parlano

Sono in pochi a parlare. Chi racconta del clima che si respira in paese è timoroso, ha paura delle possibili ritorsioni. «Un bambino, avrà avuto poco meno di 14 anni, - racconta un ragazzo appena maggiorenne – intorno alle 19 di sera mi si è avvicinato mentre passeggiavo a piedi ed ha provato a vendermi delle sigarette. Venti centesimi l’una. Le prendeva da un pacchetto aperto. Ho rifiutato e a quel punto ha estratto il coltellino che aveva nel giubbotto e mi ha minacciato. Non dovevo dire nulla in giro – sottolinea il ragazzo - e non dovevo assolutamente farne parola con i suoi genitori. Poi si è allontanato, ha raggiunto il suo gruppetto di amici e sono andati via». 
«Sono ragazzini insospettabili, bravi anche a scuola – rimarca il maggiorenne – ma poi in gruppo si trasformano e diventano pericolosi.

Di questi episodi negli ultimi mesi se ne sono verificati diversi. In pochi però hanno denunciato – ha chiarito il ragazzo – alcuni hanno paura, mentre altri fanno finta di non vedere». Il 18enne termina il racconto, scuote la testa, si guarda attorno e va via. Lo scenario rammarica ma non crea più sorpresa tra gli adolescenti.

L'intervento dei carabinieri e della Procura

Alcuni dei fatti emersi in questi mesi sono finiti all’attenzione dei carabinieri della locale stazione e della Procura minorile. Chi ha denunciato è stato ascoltato dalle forze dell’ordine, che hanno interessato anche le scuole e le parrocchie. Sotto i riflettori sono finiti ragazzi e ragazze tra i 12 e 15 anni, in piena età scolare e di catechesi. Spesso le famiglie erano all’oscuro di tutto. Ma tant’è, gli episodi tanti, si sono ripetuti in più zone di Monteroni e a ridosso delle passate festività natalizie hanno registrato un picco. Tra le cause il disagio sociale ma anche l’aggressività e l’aumento delle condotte devianti connesse alla pandemia. Atteggiamenti che – come ricostruito nell’ultima relazione del procuratore della Repubblica del tribunale dei minorenni di Lecce, Simona Filoni, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 – «si sono manifestati soprattutto nella commissione di reati commessi attraverso l’impiego della violenza in danno della persona, spesso per futili motivi o in assenza di motivi, sia dal singolo individuo che dal gruppo e da agìti costituenti espressione di frustrazioni, di fallimenti e di opposizione alle regole ed al sistema». Nel periodo post pandemico in Salento si è registrato, infatti, un aumento dei reati di percosse, risse, lesioni, nonché di spedizioni punitive in concorso tra più minorenni, in danno di altrettanti minorenni (di solito aventi tra gli 8 ed i 10 anni), poste in essere emulando azioni di gang americane o orientali o attraverso la trasposizione di serie televisive che inneggiano alla violenza nella realtà. In questi ultimi casi, infatti, le condotte violente si sono tradotte nella consumazione di rapine poste in essere ai danni dei malcapitati allo scopo di sottrarre beni quali il marsupio o la bicicletta o il telefono o i soldi e sono state accompagnate da aggressioni fisiche. Il più delle volte commesse da soggetti 12enni e 13enni, non imputabili.

© RIPRODUZIONE RISERVATA